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CSt: managed care, sì a compromesso partecipazione costi

(Keystone-ATS) Il Consiglio degli Stati ha approvato stamane – 28 voti a 9 – la proposta della conferenza di conciliazione riguardante gli incentivi finanziari per spingere gli assicurati ad affiliarsi a una rete di cure integrate (managed care). Chi opta per questo modello, dovrebbe pagare una quota-parte del 10% dei costi (una volta raggiunta la franchigia), percentuale che sale al 15% per chi vuole invece godere della libera scelta del medico. Il Nazionale dovrà pronunciarsi il 22 settembre.

La proposta approvata oggi dalla Camera dei cantoni rappresenta una via di mezzo. Il Nazionale ha sempre difeso quote-parte del 10% e 20%, gli Stati tassi del 7,5% – per chi aderisce al managed care – e del 15%.

Il Nazionale ha sempre argomentato che scendere sotto il 10% avrebbe fatto rincarare eccessivamente i premi, mentre gli Stati – pronunciandosi per il 7,5% – volevano fornire un incentivo reale agli assicurati per spingersi ad aderire a un sistema di cure integrate.

Si parla di modelli managed care quando i fornitori di prestazioni – ad esempio i medici di famiglia o gli specialisti – si uniscono e coordinano le cure mediche. Gli assicurati in questo sistema rinunciano alla libera scelta del medico. I sostenitori del modello garantiscono una maggiore efficienza e una migliore qualità dei trattamenti, il tutto unito ad un abbassamento dei costi.

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