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CSt: medici, norme per il dopo moratoria, si va in conciliazione

Il consigliere federale Alain Berset KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Persistono delle divergenze tra le due Camere in merito al progetto che rimpiazzerà l’attuale moratoria sull’apertura degli studi medici, in scadenza a fine giugno 2021.

Nel discutere la relativa revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal), oggi il Consiglio degli Stati non ha voluto seguire il Nazionale in materia di diritto di ricorso degli assicuratori. Il dossier va pertanto in conferenza di conciliazione.

I “senatori” non vogliono concedere alle casse malattia il diritto di ricorrere contro le decisioni dei Cantoni. La maggioranza è dell’opinione che si tratta di decisioni politiche in cui gli assicuratori non vanno coinvolti.

Per quanto riguarda i requisiti per il rilascio dell’autorizzazione a esercitare, la Camera dei cantoni ha adattato la sua posizione concernente i test linguistici. Ne saranno esentati i medici che dispongono di una maturità liceale svizzera (se una delle materie fondamentali era la lingua ufficiale della regione in cui intendono esercitare), che sono in possesso di un diploma federale di medico conseguito nella lingua del posto o che hanno un diploma estero riconosciuto ottenuto nella lingua ufficiale della regione in cui esercitano la loro attività.

Gli Stati si sono invece allineati al Nazionale per quel che concerne la possibilità di concedere agli assicuratori la facoltà di vigilare sull’economicità e la qualità delle prestazioni. I Cantoni hanno affermato di poter convivere con queste disposizioni, ha affermato il ministro della sanità Alain Berset.

I due rami del Parlamento si erano invece già accordati in precedenza sull’aspetto centrale della riforma che mira a canalizzare l’offerta allo scopo di frenare l’aumento dei costi sanitari. In futuro, i Cantoni dunque dovranno – e non solo potranno – stabilire il numero di professionisti autorizzati a praticare.

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