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CSt: penalizzazione matrimonio; non serve soluzione transitoria

Una maggioranza di sinistra e PLR ha fatto pendere la bilancia contro una soluzione transitoria. Andrea Caroni (PLR/AI) ha spiegato le ragioni che lo spingevano a dire no alla mozione. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Non serve una soluzione transitoria per eliminare provvisoriamente la penalizzazione fiscale del matrimonio. È quanto sostiene il Consiglio degli Stati che oggi ha bocciato – con 26 voti contro 15 – una mozione della sua Commissione dell’economia e dei tributi.

Il testo era stato elaborato in seguito alla decisione presa dalla Camera dei cantoni, durante la scorsa sessione autunnale, di rinviare al Consiglio federale il progetto sulla penalizzazione fiscale delle coppie sposate.

Per questa ragione, la commissione preparatoria suggeriva di trovare una soluzione transitoria, che prevedeva uno sgravio fiscale a beneficio delle coppie sposate per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di franchi: a suo avviso, passeranno probabilmente ancora cinque anni prima che il Parlamento possa occuparsi nuovamente di una proposta del governo sul tema, ha spiegato il relatore commissionale Erich Ettlin (PPD/OW).

Ma oggi in aula una maggioranza composta da sinistra e PLR è riuscita a respingere la mozione. Da un lato, è stato sottolineato come domani il Nazionale si occuperà del progetto governativo e, seppur di misura, la sua commissione propone di rinviare il testo al Governo, come fatto dagli Stati. Dall’altro, ha spiegato Andrea Caroni (PLR/AI), la proposta non tiene conto dell’evoluzione della società. A suo avviso, non bisogna cioè eliminare semplicemente la “penalizzazione del matrimonio”, ma istituire un regime fiscale complessivamente equo.

Anche il ministro delle finanze Ueli Maurer, pur condividendo il principio, invitava il plenum a bocciare la mozione.

Una vicenda travagliata

L’obiettivo dell’intero esercizio è di abolire la penalizzazione fiscale del matrimonio limitando il più possibile le perdite fiscali.

La votazione del 28 febbraio 2016 sull’iniziativa PPD “Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi fiscali per le coppie sposate” era stata annullata dal Tribunale federale a causa di un “errore grossolano” nel numero di coppie interessate dalla modifica costituzionale. Nelle spiegazioni di voto, il Consiglio federale aveva parlato di circa 80 mila coppie sposate con due redditi svantaggiate dal sistema attuale. La cifra effettiva, rivelata due anni dopo, è invece di 454 mila coppie.

Nel suo progetto di riforma, il Governo stima complessivamente in 700’000 le coppie penalizzate fiscalmente dal matrimonio (ovvero 1,4 milioni di persone, pari al 12% della popolazione residente in Svizzera). I dati esposti, secondo l’esecutivo, si basano comunque su ipotesi e sono caratterizzati da forte incertezza.

Se queste penalizzazioni dovessero essere eliminate, secondo le più recenti stime ci sarebbero minori entrate a titolo di imposta federale diretta pari a circa 1,5 miliardi di franchi. Di questi, circa 1,2 miliardi sarebbero a carico della Confederazione e 300 milioni dei Cantoni.

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