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CSt: perequazione finanziaria, un passo verso compromesso

(Keystone-ATS) In merito alla dotazione del fondo destinato alla perequazione delle risorse per il 2016-2019, i cantoni finanziariamente “forti” dovrebbero versare 67 milioni di franchi in meno all’anno e la Confederazione ottenere uno “sconto” di 98 milioni.

Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati per 30 voti a 14, adeguandosi al compromesso elaborato dalla Conferenza dei governi cantonali (CDC).

La settimana scorsa, il Nazionale aveva ribadito per la seconda volta di voler correggere al ribasso entrambi i contributi: -196 milioni per la Confederazione e -134 milioni per i cantoni “ricchi”. Gli Stati, che oggi si esprimevano per la terza volta su questo dossier, finora hanno invece sempre sostenuto lo status quo, ossia nessun taglio al fondo per la perequazione.

Vista la situazione di stallo, lo scorso maggio la CDC aveva deciso “salomonicamente” di fare un passo verso i cantoni “deboli” limitando il ribasso concesso ai cantoni forti della metà. Idem per la Confederazione.

Questa decisione dovrebbe far desistere in particolare Zugo e Svitto, contribuenti netti, dal lanciare il referendum. In seno alla CDC, 19 cantoni – tra cui cantoni “forti” come Vaud – hanno aderito al compromesso.

Tenuto conto della volontà espressa dalla maggioranza dei cantoni, gli Stati hanno optato per il compromesso della CDC, contro il parere di diversi esponenti dei cantoni contribuenti, favorevoli invece alla soluzione del Nazionale.

Quest’ultima Camera ha sposato la proposta del Consiglio federale di ridurre i contributi di 330 milioni (134 milioni dei cantoni e 196 per la Confederazione). La ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha giustificato questo adeguamento col fatto che tutti i cantoni hanno ormai raggiunto la soglia dell’85% per quanto riguarda la percentuale delle risorse per i cantoni considerati deboli.

Si tratta di un meccanismo sottoscritto da tutti i cantoni al momento di adottare il nuovo sistema della perequazione finanziaria, ha ricordato la consigliera federale grigionese. “Anche col taglio proposto, nei prossimi anni la soglia per molti cantoni considerati deboli rimarrà al di sopra del limite fissato”, ha sottolineato. Il compromesso della CDC rischia di minare la fiducia nel sistema, che si è dimostrato valido, e di indebolire il federalismo, ha messo in guardia Eveline Widmer-Schlumpf.

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