CSt: prelievi secondo pilastro, studiare effetti su AVS/AI
(Keystone-ATS) Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi con 38 voti contro 3 una mozione che obbliga il governo a presentare statistiche sul ritiro anticipato di averi del secondo pilastro e a indicare quali conseguenze tali prelievi hanno sulle assicurazioni sociali, specie per l’erogazione di prestazioni complementari da parte dell’AVS e dell’AI e per l’aiuto sociale.
La mozione, depositata da Urs Schwaller (PPD/FR) lo scorso giugno e firmata da altri dodici “senatori” tra cui Filippo Lombardi (PPD/TI) e il presidente del PS Christian Levrat (FR), si limita ai prelievi per l’acquisto di un’abitazione ad uso proprio. La cassa pensione non è stata concepita per l’acquisto di una casa, ritiene Schwaller. Non può essere compito dello Stato correre in soccorso di persone che si lanciano in operazioni rischiose.
Lo scorso 5 marzo il Nazionale ha esteso la mozione ad altro, in particolare ai prelievi per l’inizio di un’attività lucrativa indipendente, per il raggiungimento dell’età di pensionamento e per il trasferimento di domicilio all’estero.
A nome della commissione preparatoria, Liliane Maury Pasquier (PS/GE) oggi ha difeso la versione della Camera del popolo, che giudica più coerente. Il consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI), si è opposto invano all’adozione del testo, spiegando che non vi è la garanzia di poter individuare un legame tra il prelievo degli averi della cassa pensione e il ricorso alle prestazioni complementari.
Resta obiettivamente molto difficile stabilire un nesso di causalità tra eventi che possono verificarsi a distanza di diverse decine di anni, soprattutto se si considera che la maggior parte delle persone che ricorre alle prestazioni complementari è in età molto avanzata, in cattive condizioni di salute e vive in istituto, ritiene il governo.
Berset ha anche ricordato che nell’Amministrazione federale sono in corso lavori che potrebbero sfociare in una revisione delle regole per ottenere le prestazioni complementari.