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CSt: referendum obbligatorio su trattati di portata costituzionale

(Keystone-ATS) La Costituzione federale deve prevedere il referendum obbligatorio per i trattati internazionali a carattere costituzionale, ossia che toccano i diritti fondamentali o regolano principi importanti dell’organizzazione delle autorità.

È quanto stabilisce una mozione del “senatore” Andrea Caroni (PLR/AR) adottata oggi dal Consiglio degli Stati per 36 voti a 9. Il Nazione aveva già accolto questa richiesta.

La maggioranza dei “senatori” condivide il parere del Consiglio nazionale e del Consiglio federale secondo cui i trattati internazionali a carattere costituzionale debbano essere sottoposti al referendum obbligatorio.

Questioni d’importanza particolare e fondamentale devono essere sottoposte all’approvazione di Popolo e Cantoni anche quando sono disciplinate in un trattato internazionale e non soltanto quando lo sono nella Costituzione.

Stando ad Andrea Caroni, già oggi i trattati internazionali che sotto il profilo materiale presentano un carattere costituzionale vengono sottoposti a referendum obbligatorio, benché ciò non sia espressamente indicato dalla Costituzione federale.

Le autorità federali e parte della dottrina contemplano già ora il referendum obbligatorio per i trattati internazionali di rango costituzionale nonostante esso non sia esplicitamente menzionato nella Costituzione (diritto costituzionale non scritto).

Per il consigliere agli Stati si tratta quindi semplicemente di colmare una lacuna mediante una modifica della Costituzione.

Non è la prima volta che il Governo si occupa di questo argomento. Nel 2010, presentando il controprogetto diretto all’iniziativa popolare “Accordi internazionali: decida il popolo!”, il Consiglio federale aveva proposto di sottoporre obbligatoriamente al popolo, mediante una modifica costituzionale, i trattati internazionali che contenevano disposizioni “che richiedono o equivalgono a una modifica della Costituzione federale”. Il Parlamento aveva però respinto questa soluzione.

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