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CSt: svolta energetica, no limiti d’esercizio per centrali nucleari

(Keystone-ATS) Diversamente dal Nazionale, il Consiglio degli Stati non vuole porre un limite massimo d’esercizio per le centrali nucleari più vecchie, né obbligare i gestori degli impianti più recenti a presentare un piano di gestione a lungo termine.

Per la maggioranza del plenum non è necessario limitare la durata d’esercizio degli impianti dal momento che il sistema di vigilanza esistente garantisce in qualsiasi momento l’esercizio sicuro delle centrali nucleari svizzere.

Il piano di esercizio a lungo termine, secondo la maggioranza, non introduce miglioramenti, ma provocherà invece incertezza del diritto e insicurezza nei gestori degli impianti quanto agli investimenti futuri.

Una minoranza trasversale (PS, Verdi, Verdi liberali, ma anche esponenti della destra) ha sostenuto invece la linea tracciata dal Nazionale. Nel corso della sessione invernale, la camera del popolo aveva deciso che le più vecchie centrali dovranno essere “spente” al massimo dopo 60 anni (Beznau I e II nel 2029 e 2031).

Sempre secondo il Nazionale, all’avvicinarsi dei 40 anni di servizio, i proprietari della centrale dovranno presentare un piano di gestione a lunga scadenza rinnovabile di dieci anni in dieci anni, previo benestare dell’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN).

Verena Diener Lenz (Verdi liberali/ZH) e Didier Berberat (PS/NE) hanno criticato la posizione della maggioranza, dal momento che è stato proprio l’IFSN a chiedere al parlamento un piano di gestione a lungo termine delle centrali, e ciò perché dopo 40 anni di servizio subentra le fase più criticata a livello di sicurezza. Per la “senatrice” zurighese è importante che la politica si assuma questa responsabilità senza delegarla all’IFSN. La sicurezza non è negoziabile, ha aggiunto.

Stando a Robert Cramer (Verdi/GE), con questa richiesta l’IFSN vuole semplicemente evitare che le centrali vengano spinte fino al limite. Per questo l’Ispettorato ha bisogno di basi legali che gli permettano ogni dieci anni almeno di promulgare le disposizioni necessarie per concedere una nuova autorizzazione.

Per Georges Theiler (PLR/LU), le centrali atomiche in funzione nel nostro paese sono tra le più sicure in Europa, anche perché subiscono costantemente miglioramenti sotto questo aspetto. Secondo il lucernese, fissando una scadenza si corre il rischio che i gestori trascurino proprio questo punto sapendo che prima o poi dovranno spegnere l’impianto.

Nel corso della discussione, la Camera dei cantoni ha confermato il divieto di rilasciare autorizzazioni quadro per la costruzione di nuove centrali nucleari, allineandosi su questo aspetto al Consiglio federale e al Nazionale.

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