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Cuba: dissidente Farinas arrestato con altri 29, poi liberato

(Keystone-ATS) Le autorità cubane hanno arrestato ieri a Santa Clara, 250 km a est dell’Avana, Guillermo Farinas, l’oppositore Premio Sakharov 2010 del Parlamento Europeo, insieme a una trentina di compagni. Farinas è stato poi rilasciato oggi.

“I due poliziotti che mi hanno riportato a casa, mi hanno assicurato che gli altri saranno liberati nelle prossime ore”, ha fatto sapere Farinas, interpellato al telefono.

Il dissidente, uno psicologo di 49 anni che, a suo tempo, ha fatto uno sciopero della fame per 135 giorni per ottenere la libertà di 135 prigionieri politici, ha precisato che tra i fermati c’è anche uno di essi, Moya Acosta. Farinas ha inoltre evidenziato che la protesta era stata indetta affinchè “il governo ratifichi i due patti per i diritti umani firmati nel 2008 e cessi la repressione contro gli oppositori”.

Secondo fonti della dissidenza, infatti, dall’inizio dell’anno ci sono stati almeno 2.200 arresti di oppositori che, comunque, sono poi rimasti in carcere per poche ore come in quest’ultimo caso a Santa Clara o per qualche giorno.

In merito, anche nelle ultime settimane, attraverso i media e i blog che lo appoggiano, il governo ha accusato i dissidenti di provocare “disordini” per “giustificare le aggressioni” contro Cuba e di essere “pagati e incitati” da Washington.

Un braccio di ferro, per altro, che sembra aver coinvolto anche l’ex senatore del New Mexico Bill Richardson, giunto a Cuba il 7 settembre scorso per cercare di ottenere la libertà del contractor americano Alan Gross, condannato a 15 anni di carcere con l’accusa di aver fornito materiale ai dissidenti per una rete internet nell’isola. Richardson ha lasciato Cuba l’altro ieri senza averlo potuto incontrare. E, in un comunicato, Josefina Vidal, responsabile del dipartimento Usa del ministero degli esteri, lo ha poi accusato di essere un “calunniatore” per aver definito Gross “un ostaggio” del governo.

D’altra parte, sempre oggi, a Ginevra, Cuba ha denunciato davanti al Consiglio per i diritti umani dell’Onu che “gli Usa hanno ignorato completamente l’opinione del Gruppo di lavoro” dell’organismo in merito all’arresto “arbitrario” di cinque cubani che scontano 13 anni di carcere negli Usa per spionaggio.

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