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Curdi strappano a Isis valico tra Siria e Turchia

(Keystone-ATS) È un rovescio strategico quello subito dall’Isis nel Nord della Siria: milizie curde hanno strappato tra ieri e oggi ai jihadisti il controllo del valico di confine con la Turchia di Tal Abyad, interrompendo una importante rotta di rifornimento per lo Stato islamico.

Ad Aleppo, intanto, è salito ad almeno 34 morti e 190 feriti, molti dei quali in gravi condizioni, il bilancio di un bombardamento effettuato da gruppi armati dell’opposizione ieri sui quartieri controllati dai lealisti. Lo riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), sottolineando che si tratta del “più grande massacro compiuto dai ribelli ad Aleppo”, con il lancio di non meno di 300 razzi e obici di mortaio.

A Damasco, invece, oggi almeno 8 razzi Katiuscia lanciati da formazioni ribelli hanno colpito postazioni lealiste nel cuore della capitale, tra le quali l’aeroporto di Mezze, una delle residenze presidenziali a Melki, il Parco Jahez e Via Baghdad all’altezza di Piazza Tahrir. Lo hanno riferito all’ANSA attivisti nella capitale. L’agenzia governativa Sana scrive che una persona è morta e 7 sono rimaste ferite.

La caduta di Tal Abyad nelle mani dei curdi e di alcuni gruppi ribelli è stata confermata stamane dall’Ondus dopo giorni di intensi combattimenti che hanno costretto migliaia di civili a cercare di raggiungere la Turchia per trovare scampo alle violenze sul terreno e ai bombardamenti della Coalizione internazionale a guida americana contro i miliziani dell’Isis.

Inoltre, una decina di gruppi armati dell’opposizione e l’Ondus hanno accusato nei giorni scorsi le forze curde di avere compiuto atti di “pulizia etnica” contro la popolazione araba nella stessa regione di Tal Abyad, oltre che in quella di Hasake, più a Est. Accuse che l’Ypg ha respinto.

“Ci sono mine e Ied ovunque, e i corpi dei combattenti dell’Isis sono rimasti nelle strade”, ha detto Sherman Darwish, portavoce del gruppo ribelle Burkan al Furat, descrivendo la situazione oggi a Tal Abyad. Un’operazione di ‘pulizia’ della zona dovrà quindi essere effettuata prima di far ritornare i civili sfollati.

Intanto un dossier redatto dalla Syrian American Medical Society (Sams), che sarà presentato domani al Congresso Usa e i cui risultati sono stati anticipati oggi dal Guardian, afferma che le truppe del presidente Bashar al Assad hanno compiuto 31 attacchi col cloro da marzo a giugno, prendendo di mira soprattutto i civili. Gli attacchi, stando alla stessa fonte, sono stati tutti condotti con barili-bomba lanciati dagli elicotteri, che hanno causato in tutto 10 morti e almeno 530 feriti.

A Raqqa, infine, l’Isis ha diffuso un nuovo video in un cui mostra l’addestramento militare di bambini, alcuni dei quali, apparentemente di di 8-10 anni, si rivolgono ai “crociati” e minacciano di “uccidere il presidente Obama”. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web. I fotogrammi pubblicati su Twitter mostrano una decina di bambini in tuta mimetica e con il Kalashnikov in mano.

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