Da competenze a fattore uomo, ecco DNA aziende svizzere di successo
(Keystone-ATS) Ottime competenze di base, capacità di espandersi in nuovi mercati, abilità nel far fronte alle crisi nonché attenzione al fattore umano: sono queste le quattro caratteristiche che possono essere trovate nel DNA delle imprese svizzere di successo.
Lo rileva uno studio realizzato dalla società di consulenza PwC e presentato al Swiss Economic Forum apertosi oggi a Interlaken (BE).
Il primo fattore – affermano i ricercatori, che hanno passato al setaccio 123 piccole e medie imprese – è rappresentato da competenze altamente specializzate, che risalgono magari anche a oltre 100 anni fa e che sono state costantemente aggiornate.
Il secondo ingrediente di successo di quelle che PwC definisce “Swiss Champions” è una riuscita globalizzazione, con l’attitudine a muoversi su altri mercati. Vi è poi la capacità di saper sfruttare le situazioni di crisi, operando i necessari cambiamenti e attivando investimenti anticiclici, che permettono all’impresa di uscire dal tunnel più forte di prima.
L’ultimo fattore è rappresentato dall’aspetto umano: maestranze, fondatori, proprietari e dirigenti che si mettono in luce per la loro correttezza. Spesso all’origine di una particolare cultura aziendale è la sua struttura famigliare. Dei 123 “campioni” passati al setaccio 70 sono almeno parzialmente in mani famigliari: fra questi si possono citare Victorinox, Sefar, Belimo, SFS e Artemis.
Nell’ambito delle successioni ai vertici queste società si prendono del tempo e prediligono le soluzioni interne, di modo che i successori conoscono al meglio la cultura aziendale. Questo fa sì che le imprese in questione vivono a lungo: in media 64 anni, con la più anziana fra quelle analizzate che esiste da oltre 300 anni.
Inoltre la Svizzera è di per sé una sede attraente per le società. Oltre al sistema duale della formazione, interessante è la forza della ricerca, il basso onere fiscale e l’inflazione limitata, affermano gli autori dello studio.
