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Dal Giappone microchip pieghevole ultrasottile

(Keystone-ATS) TOKYO – Dopo la futuribile batteria pieghevole, annunciata la scorsa settimana da Nec, arriva dai laboratori di ricerca nipponici un nuovo congegno da primato: un microchip ultrasottile in grado di funzionare alla perfezione anche quando avvolto o accartocciato su se stesso.
Il prototipo dell’innovativo circuito integrato è stato sviluppato da un team di ricercatori dell’università di Tokyo, guidato da Takao Someya, il cui lavoro è stato pubblicato online dalla rivista scientifica inglese Nature Materials.
Alla base dell’invenzione è un nuovo procedimento per ridurre al minimo le sostanze impiegate per la costruzione della pellicola di plastica, che ha raggiunto uno spessore di pochi nanometri, circa un decimillesimo di un capello.
I ricercatori sono poi stati in grado di allineare in maniera uniforme transistor organici su questa speciale superficie, ottenendo alla fine un circuito integrato dallo spessore record di appena 0,02 millimetri.
Il microchip genera una corrente elettrica da due volt, ed è in grado di funzionare anche quando avvolto su se stesso e inserito in un cilindro con un diametro di 0,1 millimetri.
Le applicazioni pratiche per questo tipo di tecnologia sono particolarmente promettenti nel campo medico, dove il sottile microchip potrebbe essere utilizzato, ad esempio, come un cerotto hi-tech in grado di misurare la temperatura o le pulsazioni cardiache dal dito di un paziente.

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