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Datagate: Berlino in grave imbarazzo con Parigi e Ue

(Keystone-ATS) Non è più escluso che qualcuno ci rimetta il posto, a Berlino. Da giorni sotto pressione per le rivelazioni sul datagate, Angela Merkel non esclude più conseguenze sul personale – secondo quanto scrive la Dpa – fra le fila dei servizi segreti e del suo esecutivo.

Le informazioni emerse sullo spionaggio ai danni del governo francese – una base dei servizi tedeschi bavarese sarebbe stata usata per spiare Parigi e la Commissione Ue – mettono del resto Berlino in grave difficoltà con i partner europei.

E la dimensione politica dell’affaire che ieri Spiegel on line definiva un “caso Merkel” – per le accuse piovute sul governo, di aver mentito al Parlamento sulla reale conoscenza dei tentativi di spionaggio americano in Germania e Ue – non viene sottovalutata in queste ore.

Intanto a Berlino l’opposizione continua a chiedere a gran voce spiegazioni: il vice capogruppo della Linke, Jan Korte, ha chiesto come la cancelliera intenda recuperare con la Francia, alla luce delle notizie pubblicate dalla Sueddeutsche Zeitung, reclamando un chiarimento di Frau Merkel nel Bundestag .

“Più imbarazzante di così il caso non può diventare, se il miglior amico della Germania, sul piano politico, veniva spiato dai servizi tedeschi”, ha commentato il verde Hans-Christian Stroebele. Mentre per il leader dei liberali Chirstian Lindner, “Merkel deve chiedere scusa ai partner europei”.

Intanto mercoledì prossimo sarà ascoltato dal gremium parlamentare delegato ai servizi segreti il ministro dell’Interno Thomas De Maiziere (figura di spicco della Cdu): colui che risponde in prima linea dello scandalo, essendo stato responsabile della cancelleria (e dunque del controllo dei servizi) nel 2008, quando emersero i tentativi degli 007 Usa.

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