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Datagate: Consiglio d’Europa condanna ‘grande fratello’

(Keystone-ATS) Le pratiche di ‘spionaggio totale’ adottate dalla Nsa – con la complicità dei servizi segreti di numerosi Paesi e svelate da Edward Snowden – devono essere vietate.

Questo il messaggio lanciato dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) con l’approvazione, quasi all’unanimità, del rapporto sulla sorveglianza di massa redatto dal parlamentare olandese Pieter Omtzigt (Ppe)

Nel testo si afferma che non solo le pratiche dell’Nsa (National Security Agency)e di altri servizi segreti violano i diritti alla privacy e alla libertà d’informazione, d’espressione, di religione, ma che invece di proteggere i cittadini dal terrorismo, ne mettono a repentaglio la sicurezza.

L’assemblea chiede quindi ai 47 Stati membri del Consiglio d’Europa e ai Paesi osservatori, tra cui gli Stati Uniti, di garantire che le leggi nazionali consentano la raccolta e l’analisi di dati personali solo con il consenso della persona interessata o dopo un’ordinanza di un tribunale a cui si deve provare che vi sono seri sospetti sulla persona da mettere sotto sorveglianza.

Inoltre, gli Stati dovrebbero proibire e punire severamente la creazione delle cosiddette ‘porte di servizio’ e qualsiasi altra tecnica che indebolisce o aggira le misure di sicurezza di computer, telefoni e altri strumenti. L’assemblea chiede anche che l’outsourcing ad aziende private di attività legate alla sicurezza sia un’eccezione, e che il loro operato, come quello dei servizi segreti, sia sotto il controllo dei parlamenti.

Nel documento approvato oggi i parlamentari chiedono infine che il Consiglio d’Europa elabori un codice che regoli la collaborazione tra servizi segreti di paesi amici e vieti l’uso di misure di sorveglianza per scopi politici, economici e diplomatici.

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