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Deutsche Bank: grandi pulizie in vista degli stress test

(Keystone-ATS) Le “grandi pulizie” delle banche in vista dell’esame e degli stress test Bce investono anche gli istituti tedeschi e non solo quelli spagnoli o italiani i quali, pur avendo massicciamente corretto i bilanci nel 2013, scontano ora in borsa il rialzo dello spread, tornato a quota 180 punti.

Dopo le grandi svalutazioni operate da Unicredit e Intesa Sanpaolo per fare chiarezza sui conti e ripartire e con il Monte dei Paschi che ha alzato l’asticella del suo aumento di capitale a 5 miliardi, è venuto il turno della Deutsche Bank a varare un maxi aumento da 8 miliardi di euro e molti osservatori scommettono che non sarà la sola.

Nel frattempo l’aumento del differenziale fra Btp e Bund, legato alle incertezze delle prossime elezioni europee, ha pesato sugli istituti di credito italiani. A Piazza Affari, già alle prese con lo stacco cedole, Unicredit ha lasciato sul campo il 3,2%, Intesa il 2,29% mentre Mps si è fermata a -0,23 e Banco Popolare -0,67%.

La grande banca tedesca, già bersaglio in questi ultimi anni di una pioggia di azioni legali e risarcitorie (pari a 3 miliardi di euro nel solo 2013 e sugli stessi livelli previsti per il 2014) che hanno consumato utili e patrimonio, nella serata di domenica ha annunciato un maxi aumento di capitale da 8 miliardi, di cui quasi 2 sottoscritti dal fondo sovrano del Qatar.

Un provvedimento che fa schizzare l’indice di patrimonio Cet1, che conta ai fini dell’esame Bce, da meno del 10 a quasi il 12% mettendo la banca in sicurezza. Il Qatar conferma così il suo interesse per le banche del Vecchio Continente avendo già investito in Barclays e Credit Suisse negli scorsi anni, oltre a diversi “gioielli” come Valentino o la Costa Smeralda.

Il coamministratore delegato di Deutsche Bank Anshu Jain, che ha negato pressioni delle autorità di vigilanza per ricapitalizzare, ha spiegato come il Qatar “ha intenzione di diventare un investitore centrale e di rimanere”. Anche per questo la reazione del mercato non è stata punitiva ma anzi sono arrivati apprezzamenti. Il titolo ha perso l’1,7% mentre Standard And Poor’s ha confermato il rating A.

La mossa della Deutsche Bank arriva inoltre in un momento in cui le prospettive dell’economia europea, anche di quella tedesca, vedono un rallentamento imprevisto. Questo e la deflazione oramai alle porte hanno indotto la Bce (con l’assenso della Bundesbank) ad annunciare azioni nella prossima riunione di giugno. Forse non ci saranno gli acquisti di Abs ma di certo a Francoforte non vogliono sorprese nei bilanci delle banche quando, dopo esame e stress test, assumeranno a fine anno la supervisione unica.

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