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Didier Burkhalter: priorità OSCE e rinnovamento bilaterali con Ue

(Keystone-ATS) Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), di cui la Svizzera assume la presidenza l’anno prossimo, e rinnovamento della via bilaterale con l’Unione europea (Ue): queste le priorità per il 2014 del neopresidente della Confederazione Didier Burkhalter, che intende anche puntare su gioventù, lavoro e apertura della Confederazione al mondo.

A quest’ultimo proposito, all’inizio dell’anno sono già previste numerose visite ufficiali, soprattutto in Europa e in Asia. Particolarmente intensi i contatti previsti con l’Italia, con una possibile visita di Stato, preceduta dal viaggio nella Confederazione del presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta. Nel Vecchio Continente, ha detto Burkhalter in una breve conferenza stampa a Palazzo federale, la Svizzera si concentrerà soprattutto con i Paesi limitrofi.

Sull’agenda asiatica del presidente della Confederazione spiccano una visita di Stato della presidente della Corea del sud e un viaggio in Giappone.

L’anno presidenziale sarà posto sotto il motto “La Svizzera e il mondo”, ha detto il liberale radicale sottolineando il pragmatismo del suo programma, con temi “concreti per la gioventù” e “poco spazio per l’ideologia”. Accanto ai giovani, “perché loro è il futuro”, Burkhalter intende prestare particolare attenzione al lavoro, “perché valore costitutivo della cultura svizzera” e fattore di prosperità, e all’apertura al mondo, “perché chiave del successo elvetico”.

Burkhalter, quale ministro degli esteri, l’anno prossimo presiederà l’OSCE, in cui intende insistere sulla promozione della sicurezza. Il lavoro in questa organizzazione richiederà molta volontà e umiltà. “Trovare soluzioni consensuali tra i 57 Paesi membri dell’organizzazione è più difficile che tra i sette del Consiglio federale”, ha detto.

Quanto ai rapporti con Bruxelles, per Burkhalter nel 2014 si apre “una finestra di opportunità”. Le proposte elvetiche su un nuovo approccio istituzionale sono state accettate dall’Ue. Nessuna delle due parti è sotto pressione: vi è dunque l’occasione unica di trattare con serenità, ha sostenuto burkhalter, ricordando che la via bilaterale, indispensabile per la prosperità della Svizzera, “non è un vicolo cieco”. Accrescere la sicurezza del diritto nei rapporti con Bruxelles non può che aumentare l’attrattiva della Confederazione e renderle l’accesso al mercato interno europeo più facile.

Burkhalter è consapevole delle difficoltà: un progresso nei negoziati con l’Ue sarà considerato un successo della Svizzera, sarà invece il presidente della Confederazione a dover portare la responsabilità di un eventuale fallimento.

La giornata odierna è rivelatrice dello spirito della nuova presidenza: “dopo la mattina in Svizzera, oggi pomeriggio sarò all’estero, a Kiev”, per l’incontro ministeriale dell’OCSE, che inizia ufficialmente domani, ha detto Burkhalter.

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