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Didier Cuche “Svizzero dell’anno”

(Keystone-ATS) Già “sportivo svizzero dell’anno”, lo sciatore Didier Cuche è stato designato ieri sera “Svizzero dell’anno 2011” durante il gala “SwissAward”, giunto alla decima edizione.

Il gala, trasmesso dalle tre reti TV nazionali dall’Hallenstadion di Zurigo, ha visto anche il ritorno in scena del gruppo rock Gotthard, fondato nel 1992 a Lugano, che non si era più esibito dopo la morte del suo cantante Steeve Lee in un incidente di moto negli Stati Uniti il 5 ottobre 2010. Lee è stato sostituito da Nic Maeder, nato a Losanna ma vissuto in Australia dall’età di due anni.

Didier Cuche, 37enne neocastellano, è stato premiato per i brillanti risultati ottenuti la scorsa stagione, con il 21,86% dei voti dei telespettatori. “È un onore eccezionale per me”, ha detto Cuche in duplex da Wengen (BE), dopo una per lui deludente discesa dal Lauberhorn (è giunto solo 15esimo).

I telespettatori potevano scegliere fra 18 candidati designati da una giuria. Nella categoria “Politica” si è imposta la consigliera di Stato e neoeletta “senatrice” sangallese Karin Keller-Sutter. Il “patron” dell’impresa svittese produttrice di coltellini svizzeri Victorinox, Carl Elsener, è stato premiato nella categoria “Economia”, mentre i pionieri di Solar Impulse Bernard Piccard e André Borschberg, cui si deve il primo volo europeo di un aereo ad energia solare, hanno ottenuto lo SwissAward nella categoria “Società”.

Nella categoria “Cultura” il premio è stato assegnato a Floriana Frassetto e Bernie Schürch, i due creatori e artisti della troupe teatrale Mummenschanz. Il trofeo nella categoria “Show” è andato al funambolo Freddy Nock. Un “Lifetime Award” è stato assegnato infine all’attrice 82enne Liselotte Pulver.

L’anno scorso erano stati eletti “svizzeri dell’anno” Marianne Kaufmann e Rolf Maibach, una infermiera bernese e un medico grigionese, per i loro lavoro a Haiti. Un altro medico, il giurassiano René Prêtre, aveva ottenuto il premio nel 2009. Nel 2008, esso era toccato alla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf.

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