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Discriminazione sessuale: sì divieto soprattutto da giovani e donne

Anche l'appartenenza partitica, la spaccatura città-campagna e la forma abitativa hanno giocato un ruolo, ma senza serbare sorprese. Keystone/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) A dire “sì” al divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale sono stati piuttosto i votanti più giovani e le donne. Lo rivela un sondaggio di “20 Minuten”/Tamedia.

Ha infatti dichiarato di aver accolto l’estensione della norma antirazzismo il 67% delle donne che si sono recate alle urne, contro il 58% degli uomini. Anche l’iniziativa “Più abitazioni a prezzi accessibili” ha raccolto maggior favore tra le donne che tra gli uomini: 48% a fronte del 38%.

Per quanto riguarda la norma anti-omofobia è ancor più marcato il divario tra le fasce d’età: ha messo nell’urna un “sì” il 73% dei votanti tra i 18 e i 34 anni, mentre tra gli ultra 65enni la quota si è fermata al 55%. Per l’iniziativa per più abitazioni a pigioni moderate la differenza è invece meno netta: 45 a 40%.

Anche l’appartenenza partitica, la spaccatura città-campagna e la forma abitativa (locatario/proprietario) hanno giocato un ruolo, ma senza serbare sorprese: solo i simpatizzanti dell’UDC hanno respinto il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale, mentre hanno accolto l’iniziativa dell’Associazione svizzera degli inquilini solamente i sostenitori del Partito socialista e dei Verdi.

Tendenzialmente ha detto “sì” ai due testi in votazione piuttosto chi vive in città che in campagna. Inoltre si sono detti favorevoli alla creazione di più abitazioni a pigioni moderate piuttosto i locatari (58%) che i proprietari di case e appartamenti (30%).

Al sondaggio condotto in collaborazione con LeeWas, società dei politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen, hanno partecipato tra il 6 e l’8 febbraio 10’317 persone delle tre principali regioni linguistiche. Da parte dell’istituto gfs.bern non vi è stato alcun sondaggio post-votazioni.

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