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Disoccupazione in Svizzera: punte dell’11% per rumeni e bulgari

(Keystone-ATS) I disoccupati stranieri in Svizzera sono in aumento, anche su base pluriennale, con un’evoluzione che interessa tutti i paesi di provenienza: i senza lavoro con nazionalità estera erano 58’400 in settembre, contro i 57’200 di agosto. Il tasso è salito dal 5,5 al 5,6%, con punte dell’11% per i paesi interessati dall’allargamento dell’UE nel 2007, vale a dire Bulgaria e Romania. I lavoratori elvetici in cerca di impiego si attestano per contro al 2,2%, un dato stabile.

Per quanto riguarda Bulgaria e Romania le cifra assolute sono limitate ma le percentuali sono in netta crescita: la quota dei disoccupati, ancora del 6,2% nel 2011 (319 persone), è salita all’8,2% nel 2012 (418), al 10,2% in agosto (525) e all’11,0% in settembre (561).

Anche l’insieme dell’UE a 27 paesi è in costante progressione (rispettivamente 4,1%, 4,5%, 4,6% e 4,8%). Concretamente ogni due disoccupati svizzeri ve n’è uno dell’Unione europea (72’700 contro 32’900).

All’interno dell’UE spiccano la Francia (dal 5,3% del 2011 al 6,1% di settembre), il Portogallo (dal 5,5% al 6,0%) e la Spagna (dal 4,1 al 5,5%). Ma il fenomeno interessa tutte le nazioni, dall’Italia (dal 4,2% al 4,5%) alla Germania (dal 2,9 al 3,3%) passando per l’Austria (dal 2,8 al 3,3%): nessuno è in controtendenza.

L’evoluzione è diversa invece per quanto riguardi i disoccupati svizzeri, che sono rimasti praticamente stabili: la quota, del 2,1% sia nel 2011 che nel 2012, si è attestata al 2,2% sia in agosto che in settembre 2013.

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