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Donne USS sottolineano ruolo fondamentale AVS

(Keystone-ATS) In occasione dell’odierna Giornata internazionale della donna, le attiviste dell’Unione sindacale svizzera (USS) hanno distribuito materiale informativo a sostegno dell’iniziativa “AVSplus”, mettendo in risalto il ruolo fondamentale dell’AVS nella previdenza vecchia.

È soltanto nella rendita vecchiaia che le donne sono trattate come gli uomini, sottolinea in una nota il sindacato, facendo rilevare che le donne ricevono dalle casse pensione la metà del denaro dei loro colleghi maschi e che il 38% delle pensionate deve accontentarsi unicamente della rendita AVS. “Ecco perché bisogna rafforzare l’assicurazione vecchiaia e superstiti”, scrive l’USS nella nota.

La parità non deve applicarsi solo durante la vita attiva professionale, ma anche dopo. “Troppo spesso ci si dimentica che le donne sono già svantaggiate nelle previdenza vecchiaia, a causa del lavoro a tempo parziale, dell’interruzione della carriera e dei bassi salari, così che molte di loro non possono risparmiare a sufficienza per la pensione”.

In occasione di questo 8 marzo, diverse manifestazioni di sensibilizzazione si sono svolte in varie località della Svizzera. Secondo l’Ufficio federale di statistica lo scarto salariale tra donne e uomini nel settore privato nel 2014 raggiungeva il 15,1% (19% nel 2012). Più alta è la posizione occupata e maggiore è lo scarto salariale. Nel settore pubblico le lavoratrici percepiscono il 16,5% in meno, secondo statistiche del 2012.

Secondo uno studio commissionato dalla società di consulenze “EY”, la Svizzera si situa al 49esimo posto (su 59 Paesi) per quanto concerne la presenza di donne nei consigli di amministrazione, con un percentuale del 9,1%. Se poi si sale ai piani dirigenziali, la percentuale femminile scende al 56esimo (8,3%).

Secondo una ricerca di Korn Ferry, società di consulenza per la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo delle organizzazioni, le donne hanno un punteggio più alto degli uomini in tutti gli aspetti dell’intelligenza emotiva, ad eccezione dell’autocontrollo dove non sono state osservate differenze di genere.

I dati sono stati raccolti tra il 2011 e il 2015 su 55’000 professionisti con diversi ruoli di management di 90 paesi, utilizzando “Emotional and Social Competency Inventory” (ESCI), uno speciale strumento di sondaggio elaborato da due ricercatori – Richard E. Boyatzis e Daniel Goleman – considerati pionieri dell’intelligenza emotiva.

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