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Dubai: borsa chiude positiva, l’Emirato rialza la testa

(Keystone-ATS) ROMA – La borsa di Dubai oggi ha chiuso con un lieve ma significativo rialzo, segnando un aumento dell’1,18%. Il segno positivo ricompare sul listino dell’emirato dopo i tonfi registrati a seguito della richiesta di moratoria su parte del debito avanzata dal colosso finanziario Dubai World.
Il rischio default così si allontana dalla Penisola araba, ridimensionando anche i timori suscitati nell’intera comunità economico finanziaria. Per il Fondo monetario internazionale, infatti, l’impatto della vicenda a livello internazionale sarà “contenuto”.
L’indice Dfm della piazza finanziaria di Dubai ha, quindi, recuperato un po’ del terreno perso nei giorni precedenti. E ancora meglio ha fatto oggi il vicino emirato di Abu Dhabi che ha messo a segno un rimbalzo di 3,89%, arrivando a 2.673,12 punti. Certo il capitale bruciato da entrambi gli Stati degli Emirati Arabi Uniti è notevole, all’inizio della scorsa settimana, in soli due giorni, hanno perso tra l’11% e il 12% della loro capitalizzazione.
E martedì non aveva aiutato la ripresa dei listini del Golfo neanche l’annuncio dell’avvio delle trattative per la ristrutturazione del debito di 26 miliardi di dollari. La richiesta di moratoria giunta il 25 novembre spaventava ancora le piazze finanziarie, che calavano del 3,6%, Dubai, e del 5,6%, Abu Dhabi, trascinando nel baratro anche la borsa del Qatar e quella del Kuwait.
L’Europa e gli Stati Uniti, invece, all’apertura della settimana scorsa, con le piazze finanziarie che giravano in positivo, dimostravano già di avere digerito il “boccone amaro” della richiesta di dilazione di pagamento del colosso finanziario Dubai World. Rassicurazioni alla fine della settimana scorsa sono arrivate anche dall’Fmi. In una conferenza il direttore del dipartimento relazioni esterne del Fondo, Caroline Atkinson, ha affermato che, “come dimostrano i fatti di questi giorni, l’impatto della vicenda a livello globale sarà probabilmente contenuto”. E anche per quanto riguarda gli Emirati Arabi Uniti l’organizzazione ha espresso fiducia. Per il direttore del dipartimento del Medio Oriente del Fondo, Masood Ahmed, “la crescita quest’anno, stimata al 3%, sarà giusto rivista un po’ al ribasso”.

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