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Ebola: Paesi colpiti vivono nella paura, MSF e Croce Rossa

(Keystone-ATS) I leader di due delle principali organizzazioni non governative, Medici senza frontiere e Croce rossa, hanno fatto il punto oggi a Ginevra sulla grave crisi internazionale causata dall’Ebola. Le due Ong hanno in particolare riferito della situazione dei tre Paesi più colpiti.

“C’è un sentimento di paura e di ansia nella popolazione” che va oltre i confini dell’Africa occidentale, afferma oggi l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in una nota. La causa sono “l’ampiezza, la durata e la mortalità dell’epidemia del virus Ebola”.

A causa di questa paura, “corpi senza vita sono stati trovati nei campi”, ha detto il nuovo segretario generale della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il senegalese As Sy.

Per la direttrice di MSF Joanna Liu, che è rientrata ieri a Ginevra dopo dieci giorni trascorsi in Guinea, Sierra Leone e Liberia, la paura è onnipresente “come in tempo di guerra.” “Nessuno è venuto a stringermi la mano, ci si chiede in ogni momento se abbiamo fatto i gesti giusti; se abbiamo messo correttamente la mascherina protettiva”. “Bisogna imparare a vivere con questa paura”, ha aggiunto Liu.

Secondo la direttrice di MSF, la situazione in questi Paesi è simile a quella che si vive in Siria, Paese che Liu ha visitato lo scorso anno. Da parte sua, Sy, interrogato sulla “psicosi Ebola” dopo un viaggio nella regione colpita, ha detto che il “fattore paura è una realtà, è innegabile”.

Il nuovo segretario generale della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha anche detto che sono i volontari delle sezioni locali della Croce Rossa che si occupano dei defunti e del sostegno alle loro famiglie. Con il crescente numero di morti, le sezioni locali hanno organizzato corsi di formazione per accompagnare i parenti delle vittime.

Più di 1500 volontari della Croce Rossa della Guinea, Sierra Leone e Liberia sono mobilitati per far fronte all’epidemia e altri 130 provengono da altri Paesi, ha affermato Sy.

Da parte sua l’OMS ha denunciato la proliferazione sulle reti sociali di voci su metodi o pratiche che permetterebbero di controllare i curare il virus Ebola. “Tutte queste voci sono false e la loro applicazione può essere pericolosa. In Nigeria, per esempio, almeno due persone sono morte dopo aver bevuto acqua salata”, ha affermato l’OMS.

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