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Economiesuisse: Svizzera deve chiarire relazioni con Ue

(Keystone-ATS) La Svizzera deve chiarire le sue relazioni con l’Ue, perché l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa è decisiva per il mercato del lavoro e per le decisioni d’investimento delle aziende: lo afferma il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer.

Karrer si è espresso oggi in occasione dell’assemblea annuale dell’organizzazione. Per la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga nei confronti dell’UE non si può essere isolati politicamente e partecipare a livello economico.

La giornata 2015 dell’economia non poteva non affrontare il tema del rafforzamento del franco. Le imprese esportatrici – si legge in un comunicato odierno di Economiesuisse – risentono ancora dello shock provocato dall’abolizione del tasso minimo di cambio con l’euro e dell’introduzione di tassi d’interesse negativi. È possibile che l’impatto possa manifestarsi in futuro in modo ancora più marcato.

“In simili condizioni è sorprendente costatare che il mondo politico a Berna, cosciente della situazione, si ostini imperturbabilmente a proseguire sulla propria strada invece di fare il possibile per non peggiorare ulteriormente le condizioni quadro dell’economia, ha detto Karrer.

L’iniziativa sull’immigrazione di massa deve essere messa in pratica in modo da non danneggiare l’economia: in caso di un’applicazione troppo rigida un quarto delle aziende potrebbe ridurre l’organico. “Non c’è spazio per gli esperimenti”, ha puntualizzato il presidente della federazione delle imprese elvetiche.

Il mantenimento degli accordi bilaterali non dipende peraltro unicamente dall’applicazione dell’iniziativa UDC. L’UE fa dipendere la ricerca di una soluzione per quanto concerne la libera circolazione delle persone e l’estensione dell’accesso al mercato interno dai negoziati da un accordo quadro istituzionale.

Gli ambienti economici sono peraltro coscienti del contributo che possono dare per utilizzare meglio il potenziale di manodopera indigena. Viene in particolare sostenuta la campagna lanciata in gennaio e volta ad aumentare la quota d’attività delle persone di una certa età, delle donne, dei giovani e dei disabili.

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