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Edilizia: pensione a 60 anni; in 10 anni 11 mila beneficiari

(Keystone-ATS) In pensione a partire dai 60 anni. Nell’edilizia è possibile e in dieci anni sono stati 11 mila i lavoratori che hanno approfittato di questa opportunità. Lo ricorda oggi la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC). Una conquista tutt’altro che scontata, ottenuta dopo intense discussioni con i sindacati.

Il 12 novembre 2002, la SSIC e i sindacati Unia (all’epoca SEI) e Syna convennero di stipulare un contratto collettivo di lavoro per il pensionamento anticipato e di impegnarsi a renderlo obbligatorio. In un secondo tempo nelle trattative furono coinvolti anche i Quadri dell’Edilizia Svizzera (allora Federazione Svizzera dei Quadri dell’Edilizia).

La scelta di questo modello d’avanguardia fu preceduta da duri scontri e lunghe discussioni su questioni di fattibilità e finanziabilità. Per valutare le diverse opzioni di pensionamento anticipato e i relativi costi si dovette procedere a tutta una serie di calcoli. Nonostante le difficoltà, non fu mai abbandonata l’idea di offrire ai lavoratori edili, che svolgono un lavoro pesante, la possibilità di andare in pensione anticipata.

Sono passati 10 anni da quel 1. luglio 2003. La Fondazione per il pensionamento anticipato conta oggi oltre 85’000 assicurati attivi in circa 7’400 imprese assoggettate e versa 5’200 rendite transitorie. Ogni anno vengono concesse oltre 1’000 nuove rendite per un importo medio di 4’400 franchi al mese per un massimo di cinque anni. Il grado di copertura al 31 dicembre 2012 era pari al 122,3%, un livello più che soddisfacente. Nel 2012, i costi amministrativi della Fondazione si sono elevati al 2,6% del gettito contributivo, finanziati integralmente con il rendimento del capitale investito.

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