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Elettricità: blackout ci metterebbe in ginocchio, Guy Parmelin

Guy Parmelin all'11esimo Congresso svizzero sull'elettricità a Berna Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Un blackout elettrico di lunga durata metterebbe in ginocchio l’intero paese: per questo motivo la priorità assoluta delle autorità è garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di corrente.

Strategie e piani d’azione in questo senso sono stati illustrati dal consigliere federale Guy Parmelin in occasione dell’11esimo Congresso svizzero sull’elettricità, oggi a Berna.

“Immaginiamo per un istante che un’interruzione di elettricità si prolunghi al di là del primo effetto sorpresa”, per un giorno o addirittura una settimana, ha affermato il ministro. Ciò provocherebbe il blocco di tutti i trasporti, il silenzio completo a livello di telecomunicazioni e impedirebbe ogni transazione finanziaria. Buona parte dei processi logistici e legati alle infrastrutture sono infatti gestiti elettronicamente al giorno d’oggi.

“Come deve reagire lo Stato per prevenire o attenuare gli effetti potenzialmente catastrofici di un blackout prolungato?”, si è interrogato Parmelin. Nel 2014 la Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS) ha compiuto simulazioni sugli scenari teorici di una panne di corrente di lunga durata e di una pandemia di gruppo, identificando i settori da potenziare.

Molto è stato fatto, ma i piani di pronto intervento possono ancora essere migliorati, ha ammesso Parmelin. In caso di una penuria di elettricità, “saremo particolarmente vulnerabili per quanto riguarda l’illuminazione, il riscaldamento, l’alimentazione e l’igiene”. Malgrado ciò la RSS si è dimostrata all’altezza della sua missione.

Quello di una panne generalizzata – ha aggiunto il ministro – non è uno scenario di pura fantasia: un blackout verrebbe a costare tra i 2 e i 4 miliardi di franchi al giorno, per questo motivo le autorità hanno approntato diverse misure preventive, tra cui l’introduzione di eventuali contingentamenti e l’organizzazione dell’approvvigionamento in situazioni eccezionali.

Anche le aziende che si occupano dei servizi – siano esse banche, operatori di telecomunicazioni o della grande distribuzione – devono integrare i rischi di panne o di penuria di elettricità nelle loro strategie. “La nostra società è vulnerabile, perché è estremamente dipendente dai beni di prima necessità”, ha concluso il consigliere federale.

Il Congresso svizzero sull’elettricità – organizzato dall’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) e da Electrosuisse – proseguirà anche domani. Vi partecipano circa 400 rappresentati di politica, economia e del settore dell’elettricità.

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