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Elezioni: Stati, forte aumento delle pretendenti donne

Molte più donne ambiscono a entrare al Consiglio degli Stati. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Sono donne un terzo dei 183 pretendenti al Consiglio degli Stati alle elezioni federali del 20 ottobre. La quota di candidate (34,4%) registrata è molto più alta rispetto a quella del 2015, quando non si superò il 20%, ma resta inferiore al 40,3% del Nazionale.

La nuova Camera dei Cantoni non sarà nota domenica prossima. Il sistema maggioritario in vigore praticamente ovunque renderà necessario il ballottaggio in molti casi. Fanno eccezione Neuchâtel e Giura, mentre ad Appenzello Interno la Landsgemeinde ha già eletto in primavera Daniel Fässler (PPD) quale unico “senatore”. A Nidvaldo e Obvaldo non ci saranno elezioni: Erich Ettlin (PPD/OW) e Hans Wicki (PLR/NW) sono infatti stati eletti tacitamente in settembre per assenza di concorrenti.

Il record assoluto di candidati agli Stati spetta come quattro anni fa a Neuchâtel, con 18 aspiranti. Seguono, a quota 15, Berna, Ginevra e Vaud. In generale, le liste sono più corpose che in passato: i pretendenti erano 160 nel 2015 e 154 nel 2011. Per altro, siccome in diversi cantoni non esiste alcuna scadenza per annunciarsi, fra otto giorni ai blocchi di partenza potrebbero esserci più dei 183 nomi conosciuti al momento.

A presentarsi per entrambe le Camere sono in 56: circa un quarto di essi sono dell’UDC. La scelta di essere in lizza sia per il Nazionale che per gli Stati pare diffusa in particolare sulle rive del Lemano, essendo stata compiuta da sei vodesi e quattro ginevrini. A titolo di paragone, solo tre zurighesi hanno fatto lo stesso.

I consiglieri nazionali a tentare il salto senza paracadute sono invece tre, fra cui Giovanni Merlini (PLR). Il ticinese, che mira alla poltrona del partente Fabio Abate, suo collega di partito, punta tutto sugli Stati, così come i ginevrini Carlo Sommaruga (PS) e Hugues Hiltpold (PLR). Nel caso dovesse andare male, per loro non ci sarà il Nazionale come piano B.

I candidati alla Camera dei Cantoni di piccoli partiti o indipendenti sono 33, più dei 26 dell’UDC, lo schieramento di governo maggiormente rappresentato. Segue il PPD con 23, davanti a PLR e PS (22).

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