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Emmi: utile in calo nel 2014

(Keystone-ATS) Emmi, numero uno dei prodotti lattieri in Svizzera, ha registrato nel 2014 un utile netto in calo rispetto all’anno precedente del 24,6% a 78,9 milioni di franchi.

La flessione è principalmente da ricondurre a un ammortamento sulla società italiana Trentinalatte nel frattempo venduta, ha comunicato oggi Emmi. Corretto da questo effetto e da altri fattori straordinari, l’utile netto è progredito del 12,1% a 109,4 milioni.

L’utile operativo (EBIT) è sceso del 19,2% a 136,2 milioni di franchi, ma senza tener conto degli effetti straordinari risulta una progressione del 6,7% a 170,7 milioni.

I risultati annunciati oggi superano le previsioni degli analisti, in particolare per quanto riguarda l’utile netto. Il consensus dell’agenzia finanziaria awp puntava su un profitto di 70,5 milioni e su un Ebit di 135,7 milioni. Gli effetti straordinari hanno pesato per 34,5 milioni di franchi sul risultato operativo, viene precisato.

Come annunciato in febbraio il giro d’affari è aumentato del 3,2% a 3,4 miliardi di franchi. Agli azionisti verrà proposto un dividendo invariato di 3,80 franchi.

Il CEO Urs Riedener si è detto soddisfatto della performance aziendale: “migliorare il portafoglio dei prodotti in modo mirato e rafforzare il concetto di marchi promettenti è una delle nostre priorità strategiche. Il risultato 2014 conferma che abbiamo azionato la giusta leva”.

Per l’anno in corso Emmi si mostra prudente. Il gruppo afferma di avvertire gli effetti negativi del rafforzamento del franco, come le altre aziende di esportazione. Quale contromisura è stato deciso nel primo trimestre del 2015 un aumento dei prezzi sui mercati oltre confine. Emmi ha anche intensificato i programmi per migliorare l’efficienza produttiva e comprimere i costi in tutte le filiali svizzere. Ha pure negoziato una riduzione dei prezzi con i fornitori internazionali e con i produttori di latte.

Il gruppo pronostica per il 2015 una contrazione organica del volume d’affari del 2-3%. La diminuzione dovrebbe riguardare principalmente le divisioni Svizzera e Europa, mentre sono attese cifre in rialzo in America e sui mercati a forte potenziale di sviluppo quali la Tunisia e il Cile.

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