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Energia: -20% energie fossili per dipartimento difesa entro 2020

(Keystone-ATS) Particolarmente vorace di energia, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) intende sviluppare ulteriormente gli sforzi intrapresi fin dal 2004 per risparmiare ancora di più in sintonia col programma Svizzeraenergia del Consiglio federale.

Il nuovo piano prevede un taglio del 20% delle emissioni di C02 prodotte da fonti fossili entro il 2020 e un incremento del 50% dell’uso di energie rinnovabili. Per raggiungere simili obiettivi si stimano investimenti per 100 milioni di franchi, indica una nota odierna del DDPS.

Tali investimenti saranno ammortizzati al più tardi entro il 2025 grazie a misure di risparmio che, stando alla nota del DDPS, non pregiudicheranno “l’adempimento del compito dell’esercito”.

Tali investimenti dovrebbero permettere di risparmiare 12 milioni di franchi l’anno, somma che corrisponde a circa il 6% del costo totale dell’energia utilizzata dal dipartimento diretto da Ueli Maurer. Solo nel 2012, il DDPS ha speso 203 milioni di franchi per procacciarsi l’energia necessaria al proprio funzionamento.

Il DDPS è tra i più importanti consumatori di energia: non è infatti solo uno dei maggiori proprietari immobiliari della Confederazione – 24 000 edifici vari – ma anche uno dei maggiori datori di lavoro (11 300 posti a tempo pieno e oltre 6 milioni di giorni di servizio della truppa l’anno).

Il nuovo piano energetico DDPS 2020 è stato approvato dalla direzione del dipartimento alla fine del mese di giugno. Con tale decisione, “il DDPS documenta il suo intento di concretizzare gli obiettivi di politica energetica del Consiglio federale e, in qualità di grande consumatore, di assumere il proprio compito di responsabilità nonché la funzione di modello nell’ottica della strategia energetica 2050”.

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