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Esercito: corsi di ripetizione, Maurer per flessibilità

(Keystone-ATS) Un esercito più piccolo, meglio equipaggiato e pronto ad essere mobilitato in tempi brevi in caso di eventi eccezionali. Ad inizio settembre, il Consiglio federale ha adottato un messaggio sul futuro dell’armata svizzera sul quale il Parlamento dovrà ancora pronunciarsi.

Oggi, in occasione del “tradizionale” discorso della caserma a Wangen an der Aare (BE), Ueli Maurer ha ribadito i concetti chiave dell’esercito del prossimo futuro, lasciando aperte alcune questioni come quella della durata dei corsi di ripetizione.

In un’intervista alle Radio regionali romande, il capo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha infatti dichiarato che i corsi di ripetizione dureranno, di regola, due settimane, ma che personalmente non sarebbe sfavorevole se il Parlamento dovesse decidere di mantenere le tre settimane, come avviene oggi.

Interrogato sui motivi di questa improvvisa flessibilità, Maurer ha sottolineato che le critiche a una riduzione della durata dei corsi di ripetizione provengono dagli ufficiali, mentre dalle imprese giungono richieste per una migliore armonizzazione tra formazioni militare e civile. A suo avviso, sarebbe possibile anche un’alternanza di corsi della durata di due e tre settimane per accontentare le due parti.

A settembre, il Consiglio federale aveva anche confermato la volontà di ridurre il proprio parco immobiliare di 8,7 miliardi e il nuovo piano di stazionamento dell’esercito. In tutto, verranno chiuse sette piazze d’armi, tre aerodromi militari (Buochs, Sion, Dübendorf) e altre strutture destinate al combattimento. Alcuni deputati si sono detti sorpresi per il fatto che sul piano di stazionamento non vi sarà un dibattito in Parlamento. Oggi alla stampa Maurer ha precisato che i parlamentari potranno intervenire tramite mozioni, ma i dettagli saranno regolati dal Consiglio federale. A meno di un’accettazione di una mozione, il piano di stazionamento non cambierà, ha aggiunto il ministro della difesa.

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