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Esperti unanimi, la BNS lascerà invariato tasso a -0,75%

Gli occhi sono puntati una volta ancora sulla BNS. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Gli esperti sono unanimi: la Banca nazionale svizzera (BNS) manterrà giovedì fermo il suo tasso di riferimento al -0,75%, il livello dove si trova da ormai più di cinque anni.

Rimarranno inoltre inalterati gli interessi negativi che le banche devono pagare – oltre una certa somma – per i loro depositi presso la BNS, ritengono i 31 specialisti interpellati dalla Reuters.

Gli economisti partono inoltre dal presupposto che non sia da attendere una variazione dei tassi d’interesse negli anni a venire e che l’istituto guidato da Thomas Jordan continuerà a intervenire sul mercato dei cambi per evitare un apprezzamento – ritenuto dannoso – del franco svizzero.

Come noto la valuta elvetica è considerata dagli investitori un rifugio più sicuro di altri e guadagna sempre valore in tempi incerti, cosa che rende l’export elvetico più caro e ha effetti negativi sul turismo.

La politica della banca nazionale suscita peraltro discussioni. Gli interessi negativi infatti provocano problemi in vari ambiti: da quello ipotecario – gli svizzeri sono sempre più indebitati e la stessa BNS da anni parla di squilibri sul mercato- a quello relativo ai rendimenti degli investimenti, a partire da quelli delle casse pensioni.

Ma non c’è solo il problema della distorsione del mercato: c’è anche chi non esita a parlare di un gigantesco modello ridistribuivo, un balzello deciso autonomamente dalla BNS, senza legittimità democratica, che doveva essere temporaneo ma che si è poi prolungato nel tempo. I tassi di interessi negativi sui conti giro sono infatti stati introdotti nell’ormai lontano – finanziariamente parlando – gennaio 2015.

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