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ETH revoca a Doris Fiala il master, copy/paste in lavoro diploma

(Keystone-ATS) Il Politecnico federale di Zurigo (ETH) ha revocato alla consigliera nazionale Doris Fiala (PLR/ZH) il master in politica di sicurezza e in gestione di crisi, in quanto il suo lavoro di diploma è considerato plagiato. Lo hanno indicato oggi sia l’ETH, sia la stessa Fiala. La politica liberale radicale potrà ora dedicarsi a un nuovo lavoro su un altro tema.

Secondo l’ETH, vi sono scorrettezze “non insignificanti” nella citazione delle fonti. Da una perizia esterna è emerso che le accuse di plagio mosse contro la consigliera nazionale erano fondate. Numerosi passaggi del suo lavoro di master sono stati ripresi senza i corretti riferimenti ad altre opere.

Il comportamento di Fiala è “considerato come negligente”, scrive il Politecnico federale, precisando che la politica zurighese ha “violato chiaramente le regole del lavoro scientifico”. Il suo diploma sul tema della politica migratoria nel contesto della sicurezza nazionale viene quindi giudicato a posteriori come “non valido”. Qualora Fiala volesse dedicarsi a un nuovo lavoro, dovrebbe scegliere un altro argomento.

Ed è proprio quello che intende fare la consigliera nazionale. In una nota odierna, Fiala afferma infatti di volersi nuovamente iscrivere all’ETH. Fiala ammette – e dice di averlo fatto sin dall’inizio – i suoi errori nella citazione delle fonti, imputabili a una sua mancanza di precisione. La consigliera nazionale sottolinea inoltre come l’ETH abbia considerato il suo comportamento quale negligente senza accusarla di truffa volontaria.

Fiala menziona due ragioni principali per le quali non vuole rinunciare ad ottenere un diploma di master. Da un lato ha commesso errori e intende “eliminare al più presto la sua condizione scorretta”. Inoltre, è la prima donna – e la prima non accademica – a partecipare a una specializzazione in politica di sicurezza e gestione di crisi. Sarebbe quindi “molto difficile accettare di rimanere su un insuccesso”.

La consigliera nazionale zurighese era già finita al centro delle critiche lo scorso anno per un altra vicenda: la fondazione Zewo (“Servizio svizzero di certificazione per le organizzazioni di utilità pubblica che raccolgono donazioni”) aveva chiesto ad Aiuto Aids Svizzero (AAS) di fare chiarezza sul salario della presidente Fiala, sostenendo che era molto più alto di quelli dei suoi predecessori. In seguito a queste accuse, la politica PLR aveva rinunciato a una parte della rimunerazione accordatele da AAS: Fiala aveva accettato di svolgere il ruolo di presidente per 30 mila franchi annui, 20 mila in meno di quanto pattuito in un primo tempo.

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