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Euro 2016: Hollande, “stop scioperi, mondo ci guarda”

Hollande si appella ai sindacati Keystone/EPA POOL/ETIENNE LAURENT / POOL sda-ats

(Keystone-ATS) “Ci sono momenti in cui bisogna sapere fermare uno sciopero”, il mondo ha “lo sguardo rivolto” verso la Francia: a tre giorni dall’inizio degli Europei 2016 François Hollande si appella ai sindacati per chiedere di cessare le proteste contro la riforma del lavoro.

Una mobilitazione, dice il presidente intervistato da La Voix du Nord, che causa “disagi ai nostri connazionali” e fornisce “un’immagine della Francia non conforme alla realtà”, con i caos nei trasporti e il rischio paralisi nella raccolta dei rifiuti.

“Siamo la prima destinazione turistica al mondo, gli europei stanno arrivando, invitiamo tutti alla responsabilità: dobbiamo essere all’altezza di questo grande evento, assicurarne la sicurezza e trarne i migliori vantaggi per la nostra economia. Tutti gli sguardi sono rivolti su di noi”, avverte.

Un messaggio che evidentemente non basta a convincere la fronda sindacale. Al settimo giorno di astensione dal lavoro, i ferrovieri iscritti ai sindacati SUD-Rail e Fo-Cheminots hanno risposto picche all’ipotesi di compromesso raggiunta con l’azienda e hanno fatto sapere che lo sciopero continuerà anche domani.

Nonostante le voci di una imminente schiarita per ora non demorde neanche la CGT, il principale sindacato del Paese opposto alla riforma.

Dopo l’appello di Hollande a non guastare la festa degli ‘Euro2016’, è arrivato anche il monito del premier Manuel Valls affinché i lavoratori della Sncf firmino presto “un buon accordo per l’azienda e per la categoria” e revochino uno sciopero ormai diventato “incomprensibile”.

Il rischio di un duro colpo all’immagine della Francia alla vigilia del campionato europeo non riguarda solo i trasporti ma anche la raccolta dei rifiuti. Dopo una tregua durante la piena della Senna, lo scorso fine settimana, gli agenti della nettezza urbana opposti al Jobs act di Hollande hanno ripreso a scioperare.

A Ivry-sur-Seine, alle porte della capitale, il principale centro di trattamento dei rifiuti (730.000 tonnellate all’anno) resta bloccato.

Paralizzati dagli autisti in sciopero anche molti camion per la raccolta della spazzatura della Ville de Paris. Conseguenza? Come già successo in città come Napoli, Roma o Marsiglia, i cumuli di rifiuti cominciano a comparire anche in centro. Una situazione per ora limitata ad alcune strade ma potenzialmente esplosiva.

Oggi, Baptiste Talbot, il segretario generale della CGT-Services Publics ha incitato i lavoratori ad “avviare su tutto il territorio delle azioni per paralizzare la raccolta e il trattamento dei rifiuti”.

Quanto alla sicurezza della competizione, l’ultimo avvertimento arriva dalla Gran Bretagna. “La minaccia terroristica che pesa sugli Euro 2016 è più forte di qualsiasi altro evento sportivo della storia”, sottolinea Richard Walton, ex agente britannico a capo dell’unità antiterrorismo di Scotland Yard dal 2011 al 2016, in un articolo pubblicato su ‘CTC Sentinel’. Per lui, Parigi punta eccessivamente sulla massiccia presenza di agenti e non abbastanza sul lavoro dell’intelligence.

Nel Paese in stato d’emergenza la gara verrà blindata da 90’000 uomini tra militari, forze dell’ordine e guardie private. Walton considera la situazione ad alto rischio per tre fattori fondamentali: la forte esposizione mediatica degli europei, la volontà di “vendetta” dell’Isis e l’appello lanciato il mese scorso dal portavoce dell’organizzazione, Abou Mohamed Al-Adnani, di raddoppiare gli sforzi per “colpire l’occidente durante il mese del Ramadan” che coincide quasi esattamente con il torneo.

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