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Europol, identificati 12’000 sospetti trafficanti

Dietro gli arrivi di migranti ci sono bande organizzate KEYSTONE/AP/EMILIO MORENATTI sda-ats

(Keystone-ATS) Sono oltre 12’000 le persone sospettate di traffico di migranti identificate da Europol nei primi otto mesi del 2016. Le loro nazionalità riflettono l’evoluzione delle rotte mentre i network di trafficanti tendono ad utilizzare sempre più mano d’opera locale.

Il Mediterraneo centrale è la rotta principale per il traffico di migranti e il viaggio in Ue prosegue attraverso Svizzera e Austria, anche se nelle ultime settimane sono aumentati gli ingressi dal Mediterraneo orientale.

I network criminali mostrano una costante capacità di adattarsi all’aumento dei controlli alle frontiere e di utilizzare nuove rotte e modus operandi per eludere le leggi e fare affari redditizi.

Colli di bottiglia e campi informali sono spuntati in zone di confine intra-Schengen, dove sono stati introdotti controlli più stretti, come a Idomeni, Dunkirk e Como. È soprattutto qui che i trafficanti pubblicizzano i loro servizi ai migranti bloccati, con un aumento dell’offerta di documenti falsi.

Europol mette inoltre in guardia: “Lo sfruttamento del lavoro resta un rischio costante per i migranti irregolari”, anche attraverso la sottomissione per i debiti contratti.

Il Centro europeo per la lotta ai trafficanti di migranti (Emsc) di Europol, diretto da Robert Crepinko, conta attualmente su 42 esperti e analisti che procurano sostegno analitico e operativo ai Paesi Ue nella lotta contro il fenomeno. Ad oggi hanno sostenuto 62 indagini di alto livello. Quindici esperti di Europol sono attualmente impiegati negli hotspot in Grecia e Italia.

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