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Ex “bambini collocati”, inaugurato centro nazionale

(Keystone-ATS) Un centro nazionale in memoria dei “bambini collocati” (“Verdingkinder”) è stato inaugurato oggi a Mümliswil, nel canton Soletta, tra le mura di quello che in passato era stato un orfanotrofio. Il nuovo centro è stato ideato e finanziato dalla Fondazione Guido Fluri, un milionario attivo nel settore immobiliare che visse da bambino un’esperienza analoga.

L’orfanotrofio di Mümliswil era stato chiuso nel 1973 e l’edificio era stato acquistato nel 2011 da Fluri. I locali, interamente rinnovati, serviranno da centro d’incontro, di esposizione e di informazione, sottolinea oggi l’imprenditore di Zugo in una nota.

Il centro intende inoltre favorire le ricerche sulla storia delle vittime – soprattutto bambini – delle misure coercitive a scopo assistenziale. Scolaresche, gruppi o persone singole interessate al tema vi possono soggiornare gratuitamente, organizzare seminari e altre attività.

Di recente – soprattutto sull’onda di un evento commemorativo organizzato in aprile a Berna dalla ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga – si è discusso pubblicamente del tragico destino dei “bambini collocati”, ma non tutti i problemi sono stati risolti, sottolinea Fluri, riferendosi in particolare alla questione degli indennizzi.

Esclusioni e punizioni per ogni piccola sciocchezza erano all’ordine del giorno negli orfanotrofi e nelle famiglie affidatarie: violenza fisica, psichica e a volte anche sessuale erano pratiche frequenti, ricorda Fluri. Le vittime non incontravano né comprensione né sostegno, anzi sovente i bambini venivano considerati bugiardi e perturbatori.

Il nuovo centro di Mümliswil vuole essere un monumento contro l’oblio e l’indifferenza, ha affermato dal canto suo l’ex consigliere agli Stati urano del PPD Hansruedi Stadler oggi in occasione dell’inaugurazione. Stadler è stato nominato lo scorso dicembre delegato per le vittime delle misure coercitive. È l’interlocutore degli interessati e fungerà da mediatore tra le esigenze delle vittime, quelle dei Comuni e Cantoni e le possibilità d’intervento della Confederazione.

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