Fallimenti: in flessione in Svizzera, ma in forte aumento in Ticino
(Keystone-ATS) Fallimenti in flessione in Svizzera, ma in forte aumento in Ticino. Nei primi dieci mesi dell’anno a livello nazionale hanno depositato i bilanci 5270 aziende, 3762 delle quali per insolvenza. Le bancarotte per motivi finanziari registrano un calo dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2012, con il Ticino però in netta contro tendenza: a sud delle Alpi le imprese che hanno chiuso per non essere state in grado di far fronte ai pagamenti sono salite del 29%, raggiungendo quota 304.
Il dato pubblicato oggi dalla società internazionale di informazioni economiche Bisnode (ex Dun and Bradstreet, D&B) si discosta in modo notevole dalla serie degli anni precedenti: nel cantone italofono i fallimenti per mancanza di soldi – sempre nel periodo gennaio-ottobre – erano stati 236 nel 2012, 254 nel 2011 e 258 nel 2010. Le bancarotte totali del 2013 salgono inoltre a 366 se si considerano anche quelle decretate per motivi legali (chiusura per lacune nell’organizzazione, articolo 731b del Codice delle obbligazioni).
Tornando ai fallimenti per insolvenza – indice più affidabile della situazione economica sul terreno – i Grigioni segnano un +10% a 56, Berna +12% a 298, Zurigo +7% a 622. Fra i cantoni più importanti netti cali sono palesati da Ginevra (-24% a 317) e Vaud (-5% a 447). Bisnode avanza anche una previsione per l’insieme dell’anno: la società si aspetta a livello svizzero 4522 chiusure per incapacità di far quadrare i conti, ciò che rappresenterebbe un aumento del 2% in confronto al 2012.
Se molte imprese chiudono, un numero ancora maggiore apre i battenti: sempre nei primi dieci mesi le nuove iscrizioni al registro di commercio sono state 33’271, con un incremento annuo del 3%. Anche in questo caso spicca il dato del Ticino, che presenta la crescita più elevata (+13% a 2571). Particolarmente dinamici sono anche Zurigo (+5% a 5773) e Ginevra (+7% a 2752), mentre i Grigioni marciano sul posto (749, dato praticamente invariato).
