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Farmaci epatite C: estese condizioni rimborso

(Keystone-ATS) L’assicurazione malattia di base rimborserà dal primo agosto 2015 a circa 900 pazienti supplementari le spese per tre farmaci di nuova generazione.

L’estensione della presa a carico – scrive in una nota diramata oggi l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) – si accompagna a una riduzione di prezzo delle cure per cui non verrà a costare di più alle casse malattia e quindi alla comunità. Anzi, i risparmi realizzati dovrebbero raggiungere dai 25 ai 40 milioni di franchi all’anno.

L’UFSP ha deciso di estendere la presa a carico della combinazione dei medicamenti Viekirax ed Exviera. Finora – spiega l’ufficio federale – il rimborso dei medicamenti di nuova generazione contro l’epatite C era riservato esclusivamente ai pazienti affetti da una malattia a uno stadio avanzato (fibrosi di grado 3 o 4 sulla scala Metavir). D’ora in poi, invece, potranno beneficiarne anche i pazienti con fibrosi di grado 2.

L’estensione della limitazione si applica anche al medicamento Olysio. In futuro potranno così essere curate circa 900 persone in più rispetto ad oggi, afferma l’UFSP.

L’estensione della presa a carico corrisponde alle raccomandazioni degli esperti, precisa l’ufficio federale, aggiungendo che la Svizzera è uno dei primi Paesi europei a introdurre queste nuove condizioni accompagnate da una riduzione dei prezzi.

L’azienda farmaceutica Abbvie, produttrice di Viekirax ed Exviera, si è dichiarata disposta ad accettare la proposta dell’UFSP. È stato così possibile abbassare il prezzo della terapia, che dura di solito 12 settimane, da 62’000 a 46’000 franchi, con un conseguente risparmio di 16’000 franchi per ogni trattamento. Il medicamento Olysio dell’azienda Janssen-Cilag rientrava già in un livello di prezzi più basso.

Al contrario Gilead, il fabbricante di Sovaldi e Harvoni – altri due farmaci di nuova generazione – non è entrato in materia sulle proposte dell’UFSP. Il rimborso di questi due medicinali resta pertanto limitato ai pazienti affetti da una malattia epatica a uno stadio avanzato (fibrosi di grado 3 e 4). L’UFSP, d’intesa con tutte le società mediche attive nel settore e con i pazienti interessati, chiede all’azienda in questione di rivedere la sua politica dei prezzi.

L’UFSP “si aspetta, nel corso dei prossimi anni”, di dover far fronte sempre più spesso a situazioni in cui i medicamenti debbano essere introdotti in modo mirato o scaglionato nell’elenco delle specialità a causa del loro prezzo molto elevato, allo scopo di conciliare al meglio efficacia e costi. Anche diversi altri Paesi europei – scrive l’ufficio federale – sono costretti regolarmente, per ragioni economiche, a fissare in un primo tempo limitazioni alla presa a carico dei medicamenti particolarmente costosi.

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