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Favori per divieto Burqa, esito aperto per E-ID e libero scambio

Secondo un sondaggio di Tamedia sulla consultazione del 7 marzo, l'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" verrebbe accolta, mentre il risultato è aperto sulla cosiddetta identità elettronica e l'accordo di libero scambio con l'Indonesia. KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) Secondo un sondaggio di Tamedia sulla consultazione del 7 marzo, l’iniziativa popolare “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso” verrebbe accolta, mentre il risultato è aperto sulla cosiddetta identità elettronica e l’accordo di libero scambio con l’Indonesia.

In base al primo rilevamento di 20 Minuten/Tamedia – effettuato su 15’089 persone in tutta la Svizzera il 18 e 19 gennaio – l’iniziativa “anti-burqa” riscuote un 63% di favori e un 35% di bocciature. Solo il 2% è indeciso.

Un’analisi per regione mostra un forte sostegno all’iniziativa in Ticino, dove il 71% degli intervistati è a favore, contro il 66% delle regioni francofone e il 60% della Svizzera tedesca.

Per i sostenitori, l’argomento più convincente è che il burqa è un’espressione dell’Islam radicale, che non ha posto nella cultura occidentale. Per gli oppositori, le donne che indossano il burqa sono casi isolati e lo Stato non dovrebbe interferire nei codici di abbigliamento privati.

I contrari si riscontrano fra gli elettori di sinistra, mentre quelli dell’UDC, del Centro (ex-PPD) e del Partito liberale-radicale sono a favore, o piuttosto a favore.

Gli elettori dell’UDC sono i più forti sostenitori del testo, con il 93% di “sì”. Seguono quelli del PLR (72%) e del Centro (63%). I votanti del Partito socialista respingono il testo con il 64%, quelli dei Verdi con il 59%. Il campo del “no” raggiunge a malapena il 50% tra gli elettori Verdi-liberali.

Il futuro della legge sull’identificazione elettronica sembra molto più incerto. Secondo questo primo sondaggio di Tamedia, il 45% degli intervistati è a favore della legge, il 47% è contro e l’8% dice di non aver ancora deciso.

I sostenitori della legge credono che l’E-ID permetta una procedura di identificazione sicura per tutti, facilitando l’identificazione su Internet. Gli oppositori sono del parere che la concessione di una carta d’identità digitale dovrebbe rimanere nelle mani dello Stato.

La legge è sostenuta dagli elettori del Centro, del PLR e dei Verdi-liberali. Coloro che hanno indicato di votare “no” sono in maggioranza nei ranghi di UDC, PS a Verdi.

Gli Svizzeri sono molto indecisi anche sull’accordo di libero scambio con l’Indonesia. I favorevoli raggiungono il 41% degli intervistati a fronte del 39% dei contrari. Ma ben il 20% si è detto indeciso.

Secondo il sondaggio, ci sono chiare maggioranze tra gli elettori del Centro e del PLR, con più del 50% a favore dell’accordo, mentre nell’UDC il 45% è a favore e il 37% contro. Sul fronte politico opposto, il 53% degli elettori Verdi propende per il no. Nel PS, la tendenza è anche verso il “no”, con un 46%, ma il 31% si dice favorevole. In sostanza, molti elettori indecisi potrebbero ribaltare queste cifre entro il 7 marzo.

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