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Federali: pure domiciliati in patria dovrebbero eleggere con e-voto

(Keystone-ATS) Per la prima volta quest’anno, aventi diritto di voto domiciliati in Svizzera, nei cantoni di Ginevra e Neuchâtel, dovrebbero poter partecipare all’elezione del Consiglio nazionale esprimendo i loro suffragi elettronicamente.

Il via libera del Consiglio federale, che per ragioni di sicurezza limita in ogni caso fortemente il numero di e-votanti, dovrebbe giungere dopo la pausa politica estiva.

Finora quattordici Cantoni, tra cui i Grigioni ma non il Ticino, hanno realizzato prove di e-voting in occasione di consultazioni popolari. Nella maggioranza dei casi questa possibilità è offerta solo ai confederati residenti all’estero.

Il 18 ottobre tredici Cantoni vogliono compiere un passo supplementare e concedere agli svizzeri all’estero iscritti nei loro cataloghi elettorali la possibilità di eleggere il Nazionale dal proprio computer. Il Canton Berna vi ha rinunciato perché il programma scelto per trattare i risultati poneva problemi.

E-elezione per svizzeri in patria

Più che l’estensione dell’elezione del Nazionale agli svizzeri all’estero, la vera novità di ottobre dovrebbe essere la concessione dello stesso diritto a 96’000 elettori ginevrini e neocastellani domiciliati in patria, come chiedono i due Cantoni.

La Confederazione, per motivi di sicurezza, vuole limitare il nuovo metodo d’elezione al 10% al massimo di tutti gli iscritti in catalogo (domiciliati in Svizzera e all’estero). La volontà è di estendere questa possibilità, ma verifiche realizzate da istituzioni esterne e indipendenti prevedono “nuove esigenze in materia di sicurezza”, ha spiegato all’ats la Cancelleria federale (CaF). Per quanto concerne le richieste inoltrate dai singoli Cantoni per le e-elezioni, il Consiglio federale si esprimerà tra qualche settimana.

Sicurezza: tallone d’Achille dell’e-voting

La questione della sicurezza del voto elettronico infatti è tutt’altro che risolta. Uno dei problemi è costituito dalla frammentazione dei sistemi attuali: due sono sviluppati da imprese private, la filiale svizzera del gruppo statunitense Unisys per un “consorzio” di nove Cantoni e l’azienda spagnola SCYTL per Neuchâtel; Ginevra ha elaborato un sistema proprio, a cui hanno aderito anche Berna, Basilea Città e Lucerna.

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