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FFS: scegli il treno diretto? pagherai il 20% in più

(Keystone-ATS) In futuro viaggiare con un treno diretto potrebbe costare parecchio di più che percorrere la stessa tratta su un convoglio regionale: una differenza di prezzo del 20% a seconda della velocità è, secondo il presidente del consiglio di amministrazione delle FFS, Ulrich Gygi, “assolutamente possibile”. Anche chi sceglie la prima classe dovrà aprire maggiormente il portafogli, annuncia da parte sua il direttore generale Andreas Meyer.

L’azienda pensa a un sistema tariffario basato sulla qualità dell’offerta: attraverso un microchip o tramite il telefonino al viaggiatore potrebbe essere addebitato un determinato prezzo sul suo conto personale, che dipenderà dal comfort offerto dal treno e dai tempi di viaggio, spiega Gygi in un’intervista pubblicata oggi dal “SonntagsBlick”. L’importante, aggiunge, è che per il cliente il costo del trasporto sia trasparente prima che salga sul convoglio. L’abbonamento generale, precisa Meyer sulla “SonntagZeitung”, tenderà quindi a non essere più a prezzo fisso, ma sarà più probabilmente una carta elettronica che terrà conto del costo del viaggio.

Come noto le FFS vogliono anche distribuire meglio i loro clienti nelle varie fasce orarie, attraverso quelli che Gygi chiama “incentivi”. Meglio ancora: sarebbe auspicabile che i pendolari, grazie a orari flessibili al lavoro a casa, potessero evitare di prendere sempre gli stessi treni al mattino. A questo proposito le FFS vogliono dare l’esempio: “abbiamo inviato i nostri collaboratori a organizzare le sedute a Zurigo non alle 8.30 o alle 9, bensì alle 11; dobbiamo cominciare da noi stessi se vogliamo cambiare qualcosa”, afferma l’ex direttore della Posta.

Al nuovo sistema di prezzo dei biglietti e degli abbonamenti sta lavorando un gruppo di lavoro: il suo compito, tenuto fra l’altro conto delle varie comunità tariffarie, è simile alla quadratura del “cerchio”: per questo i progressi “sono relativamente lenti”, prosegue Gygi. Oltretutto le soluzioni tecniche in materia sono molto care.

Anche il direttore generale Meyer parla di “alcuni anni”, prima che vi saranno i requisiti tecnici e giuridici necessari per il nuovo approccio. Nel frattempo i prezzi aumenteranno in ogni caso: “nella nostra pianificazione abbiamo finora calcolato aumenti annui del 3%”, ricorda il manager. Il divario fra abbonamento generale di prima classe e di seconda potrebbe inoltre essere esteso, con in parallelo però “un ulteriore miglioramento del servizio”.

La clientela però si sta già preoccupando, e non poco: secondo il presidente dell’associazione “Pro Bahn” Kurt Schreiber i previsti aumenti comporteranno sino al 2017, sulle linee dirette, incrementi fino al 50%. Ad esempio il biglietto Zurigo-Berna andata e ritorno in seconda classe e con l’abbonamento a metà prezzo passerebbe dagli attuali 47 franchi a oltre 70 franchi, quello di prima classe da 78 a 117 franchi. “Questo è completamente esagerato”, sostiene Schreiber in dichiarazioni rilasciate al “SonntagsBlick”. “La ferrovia è un bene della comunità, non deve coprire i costi”. Perché punire – si chiede il presidente di Pro Bahn – chi deve recarsi al lavoro? “Per noi entrano in discussioni solo aumenti nel quadro dell’inflazione.

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