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FFS: taglierà il personale, annuncio prossimamente

Monika Ribar con il Ceo delle FFS Andreas Meier (archivio) Keystone/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Le FFS taglieranno posti di lavoro e l’annuncio arriverà prossimamente: lo afferma la nuova presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda, Monika Ribar.

“Dobbiamo ridurre i costi”, afferma la manager 56enne in un’intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung. Al domenicale Ribar ha confermato che l’impresa lavora a passi concreti per ridurre l’organico. “E li comunicheremo nei prossimi tempi”, promette. “Volevamo già farlo un paio di mesi or sono, ma c’è stato un po’ di ritardo”.

“Voglio misure ben meditate e non decisioni precipitose”, continua la donna alla presidenza del Cda, un lavoro al 60%. Ribar è stata CEO del gruppi di logistica Panalpina e oggi siede ancora nei consigli di sorveglianza anche di Sika (dove è oggetto di un’azione legale per la note diatriba legata a Saint-Gobain) e Lufthansa.

Oltre ai risparmi sono in arrivo anche nuovi introiti, nonostante Ribar abbia annunciato che intende stabilizzare per poi a lungo termine abbassare le tariffe. Le aziende dei trasporti pubblici hanno infatti deciso di aumentare il prezzo dei biglietti alla fine dell’anno. “Noi delle FFS saremmo stati quest’anno effettivamente un po’ più prudenti, ma non diciamo che non ci saranno mai ritocchi verso l’alto”.

“Il nostro maggior concorrente è la strada”, spiega Ribar. “Diventa più a buon mercato e si sviluppa in modo enorme, basti pensare alla mobilità elettrica, alle auto che si guidano da sole e alle vetture in condivisione”. Per le FFS si tratta di avere un’offerta esclusiva e far sì che non sia troppo cara, per evitare che il cliente abbandoni il mezzo pubblico a beneficio del veicolo privato.

Le FFS puntano inoltre a un nuovo sistema tariffario, che permetta di fatturare la tratta effettivamente percorsa, ribadisce Ribar. Ad esempio al San Gottardo l’impresa vorrebbe proporre due prezzi: chi passerebbe nella galleria di base pagherebbe di più di coloro che opterebbero per la linea di montagna. Le ferrovie federali vedrebbero quindi di buon occhio la fine dell’abbonamento generale inteso come è oggi.

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