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Fiducia dei consumatori svizzeri migliora ma rimane debole

I consumatori guardano con apprensione alla loro situazione finanziaria. KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) La fiducia dei consumatori svizzeri è leggermente migliorata, ma rimane tendenzialmente debole, perché le economie domestiche continuano a valutare negativamente la propria situazione finanziaria.

L’indice calcolato dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) si è attestato nel primo trimestre a -9,4 punti, contro -10,3 degli ultimi tre mesi del 2019. L’indicatore rimane così al di sotto della media pluriennale, che si situa a -9, precisa la Seco in un comunicato odierno.

Nel periodo in rassegna vi è stato un significativo miglioramento delle aspettative sull’andamento generale dell’economia: il relativo sottoindice è passato da -19,1 a -7,1, salendo sopra la media su più anni di -9. In linea con il miglioramento delle aspettative sull’andamento congiunturale i consumatori si sono mostrati più fiduciosi anche per quanto riguarda il mercato del lavoro: il sottoindice relativo alle aspettative sulla disoccupazione ha subito un calo significativo, passando da 48 a 33 punti e attestandosi ben al di sotto della media pluriennale. Gli intervistati – un campione di 1302 persone nelle tre principali regioni linguistiche – ritengono pertanto che la situazione del mercato del lavoro rimarrà stabile ai buoni livelli attuali.

Le previsioni sulla situazione finanziaria delle singole economie domestiche rimangono però negative, fattore che incide sul clima di fiducia complessivo. Sia la situazione finanziaria recente (-14,2 punti) sia quella prevista (-8,0 punti) sono state valutate ben al di sotto della media e sono peggiorate (rispettivamente da -10,9 e -2,9). Pertanto il miglioramento che si era delineato nel trimestre precedente non è stato confermato dal sondaggio di gennaio. La propensione a effettuare acquisti importanti è invece rimasta invariata a -8,3 punti.

I risultati del sondaggio mostrano anche un aumento significativo delle aspettative sull’andamento dei prezzi. A ciò potrebbe aver contribuito il forte incremento del costo del petrolio registrato a gennaio, poco prima del rilevamento demoscopico. Secondo gli specialisti della Seco le aspettative al rialzo sull’evoluzione dei prezzi potrebbero spiegare perché le economie domestiche si mostrano pessimiste sulla propria situazione finanziaria, mentre sono più ottimiste per quanto riguarda l’economia in generale e il mercato del lavoro.

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