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Finanze cantonali: 11 chiudono in rosso, 12 in attivo

(Keystone-ATS) I cantoni hanno archiviato il 2014 in modo contrastato: dodici hanno registrato conti in attivo, mentre undici sono scivolati nelle cifre rosse. Il passivo accumulato dai cantoni deficitari ammonta in totale a 717 milioni di franchi.

Sull’altro fronte i cantoni “virtuosi” hanno generato un tesoretto complessivo di 522 milioni. Mancano le cifre definitive di Basilea Campagna, Neuchâtel e Svitto, le cui stime non lasciano comunque presagire nulla di buono.

Quattordici cantoni hanno chiuso i conti con risultati migliori rispetto al preventivo, ma altri – VS, AG, AR, OW, SO, ZH, ZG – hanno fatto peggio. Sotto le aspettative anche il dato di Friburgo e Vaud, che comunque sono rimasti sopra la soglia della parità.

Tra i cantoni romandi, Friburgo ha registrato un avanzo di 200 mila franchi, il Giura di 500 mila, Vaud di 800 mila e Ginevra – grazie ad un unico contribuente – di 6 milioni. Il Vallese, che puntava a conti equilibrati, ha invece accumulato un disavanzo di 83,9 milioni.

Il quadro è contrastato anche nella Svizzera tedesca: vi sono cantoni che lamentano voragini finanziarie di oltre 100 milioni di franchi – come Zugo, Soletta e Zurigo – mentre altri hanno messo a segno eccedenze per nulla trascurabili, come Berna (212 milioni) e Basilea Città (179 milioni). Perdite superiori ai 100 milioni anche per il Ticino.

“Il ciclo congiunturale non è sempre sincronizzato tra Svizzera romanda e tedesca”, ha detto Peter Hegglin, presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze. “Vaud e Ginevra hanno comunque continuato ad approfittare del boom economico che sta interessando l’area del Lago Lemano”.

In generale “i conti sono molto discontinui, per cui è difficile intravvedere una tendenza”. Lo scorso anno, ha aggiunto Hegglin, l’economia svizzera ha potuto risollevarsi, ma già si profilano nuovi rischi, come la rivalutazione del franco, le cui conseguenze sulle finanze cantonali sono difficilmente valutabili.

Quanto ai dividendi della Banca nazionale Hegglin si dice ottimista: “a medio e lungo e termine ci aspettiamo la distribuzione di un miliardo di franchi”.

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