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Fioristi, uno su cinque non indica correttamente i prezzi

Non sempre il prezzo è chiaro. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Un fiorista su cinque non indica correttamente i prezzi: è quanto emerge da un’indagine condotta nei cantoni e coordinata a livello nazionale dalla Segreteria di stato dell’economia (Seco).

Dal controllo di 804 punti vendita è emerso che l’82% rispetta la legge per quanto riguarda gli articoli esposti in negozio; la quota scende al 73% per i prodotti in vetrina. Nei negozi non in regola i prezzi erano stati indicati in maniera incompleta o errata: merci sprovviste di indicazioni, o con indicazioni poco visibili o addirittura del tutto inesistenti.

In due casi – concernenti la città di Zurigo – gli organi d’esecuzione cantonali hanno sporto denuncia penale, dopo che i fioristi non hanno provveduto ad allinearsi alle norme anche dopo essere stati invitati a colmare le lacune constatate e aver ricevuto un opuscolo informativo in materia.

In Ticino sono stati effettuati 100 controlli, un numero inferiore solo a quello osservato a Berna (142) e San Gallo (114). La Seco non pubblica però dati differenziati a livello regionale per quanto riguarda i punti vendita non in regola.

Nel frattempo possono mettersi in allerta i negozi di ottica: la campagna 2020 di controllo delle indicazioni dei prezzi concernerà infatti proprio quel settore, ha fatto sapere l’autorità federale.

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