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Fisco: ricchi greci con soldi in Svizzera verso altri paradisi

(Keystone-ATS) Un certo numero di greci con soldi in Svizzera ha già ripiegato su altri “paradisi fiscali” mentre Atene sta negoziando con Berna un accordo sul modello di quelli raggiunti con Germania e Regno Unito. Lo ha dichiarato oggi il ministro delle finanze ellenico Philippos Sahinidis, rispondendo a un’interrogazione parlamentare.

Nel 2010, in base all’accordo bilaterale con l’Unione europea sulla fiscalità del risparmio, la Grecia ha incassato circa 6 milioni di euro di imposte alla fonte prelevate dalla Svizzera sugli interessi di capitali ellenici depositati nelle banche elvetiche, ha detto il ministro. Nel 2009 l’euroritenuta aveva fruttato il doppio. “Ciò riflette la tendenza di questi depositi a ripiegare su paesi o territori che sfuggono all’applicazione della legge comunitaria”, ha rilevato Sahinidis.

Nell’ambito della battaglia in vista delle elezioni legislative anticipate previste in maggio, il ministro aveva sottolineato nei giorni scorsi che sta proseguendo gli sforzi dei suoi predecessori per censire e tassare i capitali greci che hanno trovato rifugio in Svizzera.

Atene e Berna hanno evocato lo scorso autunno la possibilità di raggiungere un accordo come quelli firmati con la Gran Bretagna e la Germania. Quest’ultimo è stato in seguito riveduto: il protocollo aggiuntivo è stato sottoscritto ieri a Berna e in occasione della firma il Consiglio federale ha incaricato formalmente il Dipartimento delle finanze di riprendere le trattative con la Grecia, oltre che con l’Austria.

In febbraio il predecessore di Sahinidis, Evangelos Venizelos, aveva valutato a circa 16 miliardi i fondi depositati da cittadini greci all’estero dal 2009, dei quali “il 32% nelle banche del Regno Unito e il 10% in istituti elvetici”.

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