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Fmi: rivede stime, economia mondo riparte

(Keystone-ATS) WASHINGTON – L’economia mondiale è ripartita e lo ha fatto in modo migliore di quanto si potesse prevedere, spingendo il Fondo Monetario Internazionale a rimetter mano alle previsioni di crescita rivedendole generalmente al rialzo.
La ripresa in corso, tuttavia, mostra un andamento a due velocità, con l’Asia che traina il ben più lento vagone delle economie avanzate sul quale pesa soprattutto il rischio dovuto a bilanci pubblici fragili e a un debito pubblico sempre più elevato. L’Europa, in particolare, sta sperimentando una crescita debole e non è indenne dal rischio di contagio da parte della Grecia. E tra i partner di Eurolandia, se si escludono Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, l’Italia sarà il paese con la performance di crescita più debole.
La descrizione della scena economica mondiale è contenuta nell’ultima bozza del World Economic Outlook, la cui versione definitiva sarà pubblicata alle riunioni di primavera di Fmi e Banca Mondiale che si terranno a Washington il 24 e 25 aprile.
La crescita mondiale, per il Fondo, quest’anno si attesterà al 4,1%, con un rialzo di ben un punto percentuale rispetto alle previsioni dell’ottobre scorso. Nel 2011 poi il mondo avanzerà del 4,3%. Le economie che stanno sperimentando un avvio forte con ogni probabilità continueranno a trainare la ripresa, mentre la crescita nelle altre è frenata dai danni che la crisi ha causato al settore finanziario e ai bilanci familiari.
“L’attività – dice il Fmi – continua a dipendere da politiche accomodanti ed è soggetta a rischi al ribasso” a causa soprattutto delle fragilità dei bilanci pubblici. Il Fondo chiede dunque che le politiche fiscali e monetarie continuino nel 2010 a sostenere crescita e occupazione. E in Europa, in particolare, la Bce dovrà mantenere ancora i tassi di interesse fermi agli attuali minimi storici.
Passando in rassegna le diverse aree, il Fmi osserva che nella maggior parte dei paesi avanzati la ripresa sarà fiacca, con una performance migliore negli Stati Uniti che in Europa e in Giappone. Il Pil Usa salirà del 3% quest’anno (+0,3 punti rispetto alle stime di gennaio) e del 2,4% nel 2011, quello di Eurolandia di appena lo 0,8% nel 2010 (-0,1) e dell’1,5% nel 2011, mentre quello giapponese segnerà rispettivamente un +1,7 e +2,1%. A guidare la ripresa globale sono i paesi dell’Asia, con Cina e India in testa che quest’anno e il prossimo avranno un ritmo di crescita attorno al 10% la prima, e vicino all’8% la seconda. Si sta consolidando poi la crescita anche in America Latina, mentre continua ad essere rallentata la congiuntura in molti paesi dell’Europa emergente.

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