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FMI: taglio stime Pil mondo, crescita mondiale ancora debole

(Keystone-ATS) il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime per il Pil mondiale. Le previsioni del World Economic Outlook, la cui bozza è anticipata dall’ANSA, vedono il Pil salire del 2,9% nel 2013 e del 3,6% nel 2014, con un taglio, rispettivamente, di 0,3 e 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime stime ufficiali di luglio.

“La crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più marcati”, afferma l’Fmi, che tra i rischi inmdica le conseguenze del rallentamento della Cina, della politica monetaria Usa e di una possibile stagnazione in Eurolandia. All’orizzonte anche possibili rischi geopolitici.

D’altro canto nel World Economic Outlook si osserva che nell’area euro “la crescita inizia a riprendere, ma è sempre molto debole. La disoccupazione è molto alta e le tensioni sociali e politiche stanno danneggiando l’impulso alle riforme”. Per il Fondo Monetario Internazionale sono quindi essenziali “misure per assicurare la stabilità finanziaria” e dunque sostenere la ripresa. Al fine di aumentare la crescita e la creazione di posti di lavoro, saranno inoltre essenziali riforme strutturali più profonde per aumentare la competitività e la produzione potenziale.

“Rafforzare l’unione monetaria, con una forte unione bancaria sarà cruciale e deve comprendere un meccanismo unico di supervisione e risoluzione” delle crisi, scrive l’Fmi precisando che “la Banca centrale europea (Bce) dovrebbe valutare un ulteriore supporto di politica monetaria”.

Oltre alle misure che riguardano più l’unione nel suo insieme, a livello nazionale, secondo i tecnici di Washington, “c’è bisogno di chiari programmi di riforme strutturali e di bilancio, così come di politiche più prevedibili”. I policymaker dovrebbero in particolare “migliorare ulteriormente la qualità degli aggiustamenti di bilancio allargando la base imponibile e riformando il sistema degli sgravi fiscali”.

In sostanza, secondo l’Fmi, visto che tutti questi fattori “si rafforzano a vicenda, una risposta vigorosa su tutti i fronti è il miglior modo di agire. La risposta deve comunque essere supportata da comprensive riforme dei mercati del lavoro, finanziari, dei prodotti e dei servizi”.

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