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Fondato comitato referendario contro Previdenza 2020

Donne protestano durante l'assemblea dell'USS KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) La riforma Previdenza vecchiaia 2020 divide i sindacati. L’Unione sindacale svizzera (USS) sostiene il progetto, ma non alcune sezioni sindacali locali. Oggi a Berna si è costituito un comitato referendario per combattere il testo in votazione il 24 settembre.

I delegati dell’USS, riuniti in assemblea a Berna, hanno deciso – con 98 voti contro 21 – di sostenere il progetto di Alain Berset. Sabato i sindacati Unia e VPOD avevano pure accolto la riforma, ma con risultati più risicati.

L’esito odierno all’assemblea dell’USS non è una sorpresa visto che il presidente e consigliere agli Stati (PS/SG), Paul Rechsteiner, è stato uno dei grandi architetti della soluzione trovata in Parlamento. Aveva definito il progetto una delle più grandi vittorie della sua carriera politica.

Nonostante ritenesse l’insieme della riforma Previdenza per la vecchiaia un notevole passo avanti, Rechsteiner aveva comunque dichiarato di aspettarsi una certa resistenza all’interno dei sindacati a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni e della riduzione (dal 6,8 al 6%) del tasso di conversione.

Al termine dell’assemblea dell’USS alcune sezioni sindacali hanno deciso infatti di costituire un comitato referendario. “La riforma adottata dal parlamento non va bene né per i pensionati, né per le donne, né per i lavoratori”, ha dichiarato Manuela Cattani, presidente della Comunità ginevrina di azione sindacale (CGAS), davanti ai media a Berna.

L’aumento dell’età pensionabile delle donne è fuori discussione finché non sarà realizzata una vera parità salariale. Per le donne attive nei servizi, nel settore delle pulizie o della vendita un anno di lavoro in più prima di ricevere l’AVS è veramente un sacrificio inaccettabile, ha aggiunto.

Valérie Borloz, dell’Unione sindacale vodese (USV), ha definito la riforma “un’operazione di salvataggio del II pilastro”. Anche se non sarebbe necessario lanciare un referendum contro la Previdenza 2020, visto che il decreto costituzionale per la modifica dell’AVS è comunque sottoposto a votazione, il comitato tiene a farlo. “Senza un referendum non ci sarebbe un vero dibattito”, ha spiegato Cattani.

Oltre alla CGAS e all’USV, il comitato comprende le sezioni cantonali del sindacato VPOD di Ginevra e Vaud, il movimento SolidaritéS, il Movimento popolare delle famiglie, il Partito operaio popolare e l’organizzazione di pensionati AVIVO. In Ticino il Movimento per il socialismo (MPS) ha già fondato un “Comitato contro la riforma della previdenza per la vecchiaia 2020”.

Se il referendum riuscirà il popolo svizzero dovrà esprimersi due volte sulla Previdenza 2020 il prossimo 24 settembre.

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