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Fonti, memo Trump diffusi da Comey erano classificati

L'ex direttore dell'Fbi James Comey (foto d'archivio). KEYSTONE/AP/ALEX BRANDON sda-ats

(Keystone-ATS) Oltre metà degli appunti dell’ex direttore dell’Fbi James Comey sulle sue conversazioni con il presidente americano Donald Trump contenevano informazioni classificate.

Lo rivelano funzionari vicini alla vicenda a The Hill. L’ex capo del Bureau potrebbe quindi aver violato le regole della sua stessa agenzia, ignorando i protocolli di sicurezza.

Comey ha sempre detto che si trattava di notizie personali e non classificate, e durante la sua deposizione alla Commissione intelligence del Senato, ha rivelato di aver condiviso i memo con un suo amico chiedendo di diffonderli alla stampa.

L’accordo firmato da tutti i dipendenti dell’Fbi, però, afferma che “la divulgazione non autorizzata, l’uso improprio o negligente delle informazioni contenute nei file elettronici o cartacei del Bureau, o che possono essere acquisiti come dipendente dell’agenzia, potrebbe compromettere la sicurezza nazionale. Oltre a mettere in pericolo vite umane o violare la legge federale”.

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