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Forfait fiscali: continua “battaglia” in parlamento

(Keystone-ATS) È ripreso stamane alle 08.00 in Consiglio nazionale il dibattito incominciato ieri sull’iniziativa della sinistra volta ad abolire la tassazione secondo il dispendio, o forfait fiscale, di cui godono in Svizzera circa 5500 stranieri benestanti – taluni ricchissimi -, di cui poco più di 900 domiciliati nel Ticino . Dopo le dichiarazioni di ieri da parte dei capigruppo, ora sono in corso gli interventi dei singoli parlamentari: ben 53 persone si sono annunciate alla tribuna. Dopo gli Stati in dicembre, anche la camera del popolo dovrebbe respingere l’iniziativa.

Il dibattito vede contrapposti, da un lato, i partiti di centro-destra (PLR, PPD, UDC, Verdi liberali), e dall’altro, PS e Verdi.

Per il campo “borghese”, l’iniziativa rappresenta un autogol, poiché rischia di far “scappare” qualche migliaio di persone benestanti la cui presenza permette di rimpinguare la casse di Confederazione, cantoni e comuni (circa 700 milioni di franchi l’anno). Queste entrate fanno comodo soprattutto alle regioni periferiche e generano un indotto non disprezzabile per diversi settori economici, come l’edilizia o il turismo.

Vietare la tassazione secondo il dispendio, insomma, sarebbe un autogol per la destra. Molte persone benestanti con passaporto straniero sono inoltre assai attive nel campo culturale (mecenatismo) e sociale. Insomma, i forfait fiscali rappresentano un importante tassello per il mantenimento della concorrenzialità della nostra piazza economica, già messa a dura prova.

Riferendosi a quest’ultimo aspetto, PS e Verdi hanno sostenuto che è solo una questione di tempo: la Svizzera non potrà continuare a giocare al ribasso con la propria fiscalità senza incorrere nelle critiche dei paesi vicini, che si vedono sfuggire ricchi contribuenti.

Per evitare il ripetersi dei problemi con la Francia – leggi: la controversa nuova convenzione sulle successioni – è meglio anticipare una tendenza già in atto e tassare i ricchi stranieri residenti in Svizzera secondo i parametri che valgono per tutti.

Per il campo rosso-verde, i privilegi fiscali di cui godono certi multimilionari che versano poche centinaia di migliaia di franchi all’erario sono oltraggiosi nei confronti di chi paga fino all’ultimo centesimo le tasse, ricco e non ricco.

Quanto alla temuta emorragia di questi contribuenti in caso di accettazione dell’iniziativa, stando a PS e Verdi i timori su un forte calo delle entrate vengono esagerati a bella posta per far paura agli elettori.

Finora, laddove la tassazione a forfait è stata abolita, come a Zurigo, non si è assistito ad una catastrofe. Per i sostenitori dell’iniziativa, la Svizzera ha bisogno di promuovere un’economia sana che crei lavori e industrie e che non si regga invece su una concorrenza fiscale malsana sia con gli altri Paesi sia tra cantoni.

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