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FoxTown ottiene autorizzazione per lavoro domenicale

(Keystone-ATS) Il FoxTown di Mendrisio è il primo centro commerciale della Svizzera a poter impiegare personale la domenica senza dover disporre di un’autorizzazione ufficiale.

È infatti stato inserito nell’ordinanza dipartimentale che entrerà in vigore il primo agosto, in cui si stabilisce quali centri commerciali rispondano ai bisogni del turismo degli acquisti internazionale.

Lo indica oggi la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in un comunicato. Il testo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) si basa sulla revisione dell’Ordinanza 2 concernente la legge sul lavoro (OLL 2), che applica una mozione del consigliere agli Stati ticinese Fabio Abate (PLR).

La modifica dell’OLL 2, adottata dal Consiglio federale lo scorso 18 febbraio, è entrata in vigore il primo aprile. Prevede che i centri commerciali che servono il turismo internazionale possano, a precise condizioni, occupare lavoratori la domenica senza chiedere l’autorizzazione.

Il governo, tenendo conto dei risultati della consultazione, aveva rivisto la versione preliminare dell’OLL 2 concedendo ai dipendenti compensazioni che superano quanto previsto dalle disposizioni di legge. I numerosi vincoli imposti ai centri che intendono far capo alle opportunità offerte dalla OLL 2 e le garanzie offerte ai lavoratori fanno sì che il divieto del lavoro domenicale mantenga tutto il suo valore, aveva tenuto a sottolineare il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, capo del DEFR.

Il fatto che la liberalizzazione sia stata attuata attraverso un’ordinanza e non tramite una modifica di legge (che avrebbe consentito il referendum facoltativo) ha suscitato profondi malumori tra la sinistra e i sindacati.

I centri commerciali che possono dimostrare di soddisfare i bisogni del turismo internazionale potranno impiegare lavoratori di domenica per tutto l’anno senza autorizzazione speciale. Il minimo di 26 domeniche libere all’anno potrà essere ripartito in modo irregolare a condizione che ve ne sia almeno una per trimestre.

Per beneficiare della liberalizzazione, i centri commerciali dovranno soddisfare varie condizioni in modo cumulativo: l’offerta di prodotti in vendita deve comprendere, nella maggior parte dei negozi che si trovano nel centro, principalmente articoli di lusso, in particolare nei settori dell’abbigliamento e delle calzature, degli accessori, degli orologi e dei gioielli nonché dei profumi.

Il fatturato globale del centro commerciale e quello della maggior parte dei negozi che vi si trovano devono inoltre provenire essenzialmente dalla clientela internazionale.

Il centro deve essere situato in una regione riconosciuta dalla legge come turistica (con offerte di cure, sport, escursionismo o soggiorni di riposo e in cui il turismo ha un ruolo determinante) oppure a una distanza massima di 15 chilometri dal confine svizzero (contro dieci nel progetto preliminare) e nelle immediate vicinanze di un raccordo autostradale o di una stazione ferroviaria. L’estensione della fascia di confine di cinque chilometri è una scelta pragmatica, secondo Schneider-Ammann.

La OLL 2 precisa che la SECO esaminerà le richieste che i Cantoni di volta in volta presenteranno riguardo all’inserimento di altri centri commerciali nel campo d’applicazione dell’ordinanza del DEFR. In febbraio il ministro dell’economia, accanto al FoxTown, aveva fatto riferimento al Designer Outlet Landquart, nell’omonima località grigionese

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