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Francia: a Parigi emergenza rifiuti per sciopero inceneritori

A Parigi e Marsiglia le conseguenze dello sciopero dei netturbini contro la riforma delle pensioni cominciano ad assumere proporzioni allarmanti. KEYSTONE/EPA/IAN LANGSDON sda-ats

(Keystone-ATS) Spazzatura straripante, immondizie e cartoni ammassati sul marciapiedi, effluvi nauseabondi: a Parigi e Marsiglia le conseguenze dello sciopero dei netturbini contro la riforma delle pensioni cominciano ad assumere proporzioni allarmanti.

Tanto che il comune parigino guidato dalla sindaca, Anne Hidalgo, si appella allo Stato affinché “si assuma le proprie responsabilità” per ottenere lo sblocco dei tre inceneritori dell’Ile-de-France, attualmente bloccati dai lavoratori in sciopero.

Nella capitale i cumuli di spazzatura cominciano ad essere visibili anche in zone particolarmente centrali, a due passi dall’Arco di Trionfo o lungo i Campi-Elisi.

La settimana scorsa, il prefetto aveva fatto il necessario per imporre un “servizio minimo” di smaltimento delle immondizie. La raccolta dei rifiuti continua ma gli inceneritori, a rilento, non sono in grado di trattarli tutti.

“Tutte le autorità sono state allertate di questa situazione e i relativi rischi sanitari”, spiega ai microfoni di BFM-Paris Paul Simondon, vicesindaco di Parigi incaricato della raccolta dei rifiuti.

In pratica, dal fine settimana scorso, i camion della spazzatura possono consegnare ai centri di smaltimento solo 1900 tonnellate di rifiuti al giorno, circa 1000 in meno rispetto ala normalità. Un blocco che, come già accadde nella primavera del 2016, comincia ad esasperare i parigini e a pesare sull’immagine di una delle città più visitate al mondo.

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